Pubblicato il

Convegno Regionale Comunicazioni Sociali

RabitaCome annunciare il Vangelo in Sicilia? È stata la domanda di fondo che i responsabili delle Comunicazioni Sociali delle 18 diocesi dell’Isola si sono posti assieme ai collaboratori e agli operatori della comunicazione cattolica. Il 26 e 27 ottobre scorso presso l’Hotel Federico II di Enna bassa si è celebrato infatti il convegno regionale “Comunicare a Babele. L’impegno educativo nella nuova cultura mediatica” organizzato dall’Ufficio regionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Siciliana.
 
La tematica scelta è stata approfondita da due relatori: mons. Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni, e padre Antonio Spadaro, Direttore de “La Civiltà Cattolica” ed esperto di antropologia e teologia delle nuove tecnologie della comunicazione.
 
Il primo ha presentato al qualificato pubblico la figura dell’animatore della cultura e della comunicazione, delineata già nel Direttorio CEI “Comunicazione e Missione”. Per Mons. Pompili l’animatore non è uno specialista, un esperto; non ha una conoscenza settoriale e tecnica, né tantomeno astratta. Il suo compito ha piuttosto a che fare con le opere, la concretezza, l’azione, l’impegno nella realtà, il servizio alla comunità. Come organizzare un concerto in parrocchia? Come muoversi tra blog e social network? Come organizzare la bacheca? Questo ed altro rientra tra i compiti dell’animatore, un vero e proprio Ministero ecclesiale. “Per promuovere questa figura e acquisire una certa competenza – ha detto il Vice segretario della Cei – sono necessari corsi di formazione per coloro che nelle parrocchie si interessano degli aspetti relativi alla comunicazione” ed ha invitato le diocesi, o magari l’Ufficio regionale ad organizzarli.
 
Stimolante l’intervento del gesuita p. Antonio Spadaro, il quale ha provocato i partecipanti con un intervento dal titolo “La Rete, un luogo di senso. Le trasformazioni che i media digitali e i network sociali realizzano nella vita dei credenti”. Padre Spadaro ha sottolineato la necessità di un approccio nuovo verso il mondo della comunicazione, provocato dalla esplosiva diffusione del social network. Non più una visione strumentale dei mezzi di comunicazione, ma un nuovo habitat in cui l’uomo moderno, e in particolare i giovani, vive immerso. Perciò una nuova cultura mediale nella quale i cristiani e la Chiesa debbono essere presenti se vogliono incrociare le domande di senso che emergono anche sulla rete. Il Direttore della Civiltà Cattolica ha poi enunciato quelle che secondo lui sono le trasformazioni che il digitale porterà nella vita dei credenti: la capacità di esistere, di cercare e trovare Dio, di ascoltare la Parola; capacità di donare, di fare comunità, di testimoniare la fede, di pensare insieme.
 
Dopo il confronto con i relatori, il secondo giorno è stato un momento di approfondimento secondo tre aree di interesse: web, giornalismo, arte. I laboratori hanno coinvolto tutti i partecipanti e sono stati condotti rispettivamente da Max Firreri, don Carmelo Petrone e Peppino Vecchio, mons. Liborio Palmeri e Franco Mogavero. In essi è stata delineata la situazione della pastorale delle comunicazioni in Sicilia e le proposte per un suo rilancio alla luce di quanto emerso nelle relazioni.
 
Nelle due giornate di lavoro era presente mons. Salvatore Di Cristina, Arcivescovo di Monreale, che dopo un quinquennio pastorale lascia la delega per l’Ufficio regionale per la Cultura e le comunicazioni sociali, come stabilito durante l’ultima sessione della CESi, a mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto, anch’egli presente al Convegno. Anche mons. Pennisi, vescovo della diocesi ospitante, ha voluto salutare brevemente i convegnisti.
 
La serata del 26 è stata un esempio concreto di comunicazione. Infatti è stata animata dal Centro giovanile Musica e Arte di Gela che ha proposto, presso il salone della Chiesa di Sant’Anna, lo spettacolo “La Buona Novella”, musical sui testi di Fabrizio De Andrè che è stato molto apprezzato dai convegnisti.
                                     
Giuseppe Rabita
Conclusioni del Convegno
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ULTIME NEWS