CATECHESI: “NATI DALL’ALTO. LA MISTAGOGIA: QUESTA SCONOSCIUTA”
E’ stato dedicato alla mistagogia il Convegno regionale catechistico svolto ad Enna dal 28 al 30 aprile 2017. L’appuntamento, dal titolo appunto “Nati dall’alto. La mistagogia: questa sconosciuta”, è stato organizzato dall’Ufficio regionale per la Dottrina della Fede e la Catechesi della Conferenza Episcopale Siciliana “per accompagnare il processo di rinnovamento missionario della Pastorale catechistica nelle diocesi di Sicilia”.
A guidare la riflessione sono stati mons. Giuseppe Laiti, docente presso l’Ita e l’Issr di Verona, e don Gero Manganello, Direttore dell’Ufficio per la Pastorale giovanile dell’arcidiocesi di Agrigento e Aiutante di studio del Servizio nazionale.
Una delle parti più importanti del convegno è stata costituita dai laboratori. Quattro gli ambiti individuati: la mistagogia per i neofiti, per i portatori di abilità differenti, per i adolescenti e giovani.Stimolo per questa parte dei lavori è stata la voce stessa dei giovani. In particolare, è stato proposto un video che ha raccolto pensieri, analisi, attese e proposte dei ragazzi del Movimento giovanile guanelliano da poco riuniti da tutta Italia a Messina per il loro meeting. Accanto ai giovani, nello stesso video hanno trovato spazio anche alcune esperienze messe in atto nelle parrocchie nel campo, appunto, della mistagogia. Nel video emerge la difficoltà del riconoscere nella parola “mistagogia” i percorsi che, con entusiasmo e partecipazione, i giovani compiono, nonché l’opportunità grande offerta, in tale direzione, da gruppi e movimenti. Alla luce anche delle riflessioni offerte dai relatori, i partecipanti al convegno sono chiamati ad elaborare itinerari mistagogici: “abbiamo cercato – spiega don Pasquale La Milia – di produrre percorsi praticabili e strumenti utilizzabili concretamente per la sperimentazione nelle nostre diocesi e nelle nostre parrocchie”.
I momenti di preghiera sono stati affidati a Giulia Lo Porto la quale, attraverso la Lectio divina su alcuni brani della Prima lettera di Pietro, ha fornito lo sfondo biblico – spirituale ai lavori.
Le conclusioni di mons. Salvatore Muratore, vescovo di Nicosia e delegato Cesi per la Catechesi, hanno proposto la lettura dei vari momenti alla luce di un percorso comune e condiviso. Il vescovo ha proposto una lista di dieci punti ai quali guardare e dai quali partire. Spazio particolare è stato dedicato alla comunità e all’importanza che essa ricopre e riveste in ogni percorso catechetico che vuole essere incisivo ed efficace. Intensa anche la riflessione offerta da mons. Muratore nel corso della celebrazione eucaristica domenicale conclusiva.
Il convegno si inserisce in un percorso avviato già nel 2014, quando è stato trattato il tema dell’ispirazione catecumenale come opportuno volano per tale rinnovamento. “Negli anni successivi – spiega don Pasquale La Milia, direttore dell’Ufficio CESi per la Dottrina della fede e la Catechesi -, in un convenire che ha avuto cadenza regolare, si è posta inizialmente l’attenzione sulla prima infanzia, sottolineando la responsabilità della famiglia nella trasmissione della fede ai bambini tra 0 e 6 anni; poi ci siamo sentiti confrontati con l’Ufficio di Pastorale familiare sulla relazione tra famiglia e comunità nell’iniziazione cristiana dei ragazzi oltre i 6 anni. Quest’anno – aggiunge – abbiamo accolto la sfida della mistagogia, così come viene definita l’attenzione alla preadolescenza nel n. 62 diIncontriamo Gesù. Orientamenti per l’annunzio e la catechesi in Italia, che costituisce il testo di riferimento del Convegno”.
I lavori del Convegno saranno contributo di riflessione all’itinerario di preparazione alla XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. [01]
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