CATECHESI E FORMAZIONE. “ESPOSTI, RICOLMI, TRABOCCANTI”
“Esposti, ricolmi, traboccanti” sono gli aggettivi che mons. Salvatore Muratore, vescovo di Nicosia e delegato Cesi per la Dottrina della Fede e la Catechesi, dedicata ai catechisti e, in maniera particolare, ai formatori. Così li immagina, così li desidera, così gli augura di essere. Lo ha detto nel corso dell’omelia pronunciata nel corso della celebrazione eucaristica alla Scvuola di formazione regionale per equipe degli Uffici catechistici (Poggio San Francesco, 26 – 29 agosto 2017).
Lo spunto dall’orazione del giorno: “Suscita nella tua Chiesa lo spirito che animò il tuo vescovo Agostino, perché anche noi assetati della vera sapienza, non ci stanchiamo mai di cercare te, fonte dell’eterno amore”. “Assetati di una fonte che è l’eterno amore, assetati di una sete che non ci stanca mai di cercare. Mi piace immaginare la sorgente Dio e il nostro cuore fatto a conca – ha detto il presule -, che si riempie, si colma e trabocca. Vi è sicuramente capitato di pregare con le mani fatte a conca perché si riempiano dell’acqua della sorgente perenne dell’amore è Dio”.
Da qui i tre aggettivi: “esposti alla sorgente, ricolmi di Dio, traboccanti d’amore”.
“Esposti a Dio, alla sorgente, al sole che, se guardato, ci rende raggianti, vuol dire essere esposti alla Parola, essere esposti all’Eucaristia, essere esposti alla preghiera, non rinunziare mai a stare ai piedi di Gesù, cercare ogni giorno il nostro piccolo deserto dove Lui ci conduce e vivere della sua amicizia, del suo respiro, del suo bacio di Dio, del suo tenero tocco. E noi a pregare: ‘Sei la mia roccia, sei la mia luce, sei la mia guida, il mio rifugio, ti amo Signore mia forza, Signore mia roccia, mia fortezza, mio liberatore, mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio, mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo”.
Per mons. Muratore “essere ricolmi di Dio vuol dire volgere lo sguardo alla tua vita, vivere ogni giorno per Gesù e cantare la bellezza di averlo incontrato. Allora dobbiamo incontralo, cercalo, ascoltalo, fidarci di Lui, amarlo. Solo Dio – ha aggiunto – riempie la vita e dà senso ai giorni dell’uomo, e questo vale per tutti: ognuno nella sua vocazione, dovunque si trovi, che siamo sposati, consacrati, presbiteri o seminaristi, che siamo professionisti, catechisti o altro. Solo Dio è la sorgente, solo Dio è la risposta e solo l’incontro con Lui nella preghiera riempirà di limpidezza il nostro cuore, i nostri occhi, i gesti e le parole.
E ha aggiunto: “Quando ogni giorno saremo ricolmi di Lui, allora diventeremo traboccanti di Dio”. Così ha poi spiegato: “Una vita che si gioca per Dio ha un fascino indescrivibile, stupisce ed attrae. Testimonia che ci sono realtà altre, altre rispetto alla logica del mondo: le realtà dello Spirito, di Dio, dell’amore pulito e donato, della limpidezza del cuore, della povertà dello Spirito, della gratuità, della sovrabbondanza del donare che afferrano il cuore e danno senso e pienezza alla vita degli uomini. Amate col cuore di Gesù – ha esortato mons. Muratore -, come Lui ama, e come Lui sta amando in questo momento i bambini, le altre catechiste che ti sono affidate, il tuo sacerdote. Ama come Dio ama – ha concluso – e non dimenticarlo mai: Dio ama chi dona con gioia. Tutto con gioia, per imparare a donare la vita per amore”. [01]
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