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CATECHESI E FORMAZIONE. “ASCOLTALI E POI PARLA LORO CON LE LORO PAROLE”

“Ascoltali e poi parla loro con le loro parole”. Con questa frase di S. Agostino padre Giovanni Salonia OFM, docente di Psicologia e Pastorale, ha posto la base per il suo intervento alla Scuola di Formazione regionale per Equipe diocesane per  la Catechesi (Poggio San Francesco, 26-29 agosto 2017). Il relatore ha evidenziato che “la relazione precede l’annuncio in quanto il metodo dell’annuncio è prima di tutto esperienza ed invito ad abbracciare la condizione umana”. Riprendendo Papa Francesco che, nell’Evangeli Gaudium, sottolinea che l’annuncio è l’insieme tra tenerezza e vicinanza, padre Salonia ha, quindi, aiutato la riflessione sul pre-contatto che diviene, quindi, essenziale per un annuncio efficace: “Non possiamo parlare se non sappiamo con chi stiamo parlando – ha detto -, perché sapere con chi si parla è più importante del sapere cosa dire, poiché l’uomo di oggi vuole essere riconosciuto”. Il relatore ha, inoltre, esortato a tenere conto di un aspetto importante: “L’uomo di oggi è un uomo affettivamente ferito”. Da qui, chi è chiamato ad annunciare deve “mettersi in ascolto degli altri con delicatezza, senza giudizi e deve lavorare per scoprire la bellezza dell’altro, cercando di tirare fuori le sue potenzialità. Ecco, allora, il cuore della Formazione di colui che va ad annunciare: formato dal calore e dal legame con Cristo, diventa capace, come Lui, di tessere uno stile ospitale divinamente accogliente”. Al termine del suo intervento, padre Salonia ha sottolineando che il metodo per l’annuncio consiste nel “vedere l’altro dov’è e parlare dopo essersi sintonizzati. Attraverso questo le nostre parole saranno in grado di riscaldare il cuore delle persone che ci ascoltano, che avranno preso coscienza che essere ascoltati è bello”. Questo, per il relatore, rende l’annuncio efficace.
[Sintesi di Maria Tindara Scilipoti]
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