CARITAS E MIGRANTES INSIEME PER LA PROMOZIONE DELLA DIGNITÀ DEI MIGRANTI NELL’ANNO GIUBILARE DELLA MISERICORDIA
“La promozione della dignità dei migranti interpella tutti: credenti e non credenti, parrocchie, politici, istituzioni di qualunque livello. Si tratta di difendere la dignità dell’uomo, null’altro. Anche se è innegabile che, parlando oggi e qui della dignità dei fratelli migranti, ci sentiamo maggiormente interrogati”. Così mons. Vincenzo Manzella, vescovo di Cefalù, accogliendo nella sua Chiesa i rappresentanti degli Uffici Caritas e Migrantes di tutte le diocesi di Sicilia e quanti, a vario titolo, si occupano di accoglienza e pastorale dei migranti. Sono stati riuniti dai rispettivi Uffici regionali della Conferenza Episcopale Siciliana in occasione della IV edizione di un Convegno regionale (Cefalù, 14 – 15 ottobre 2016) dedicato quest’anno al tema “Caritas e Migrantes insieme per la promozione della dignità dei migranti “nell’anno giubilare della Misericordia”. “La nostra Sicilia non solo non è esente da questa interpellanza, ma viene chiamata in causa fortemente. Lo diciamo con un certo senso di soddisfazione – ha detto il presule -, siamo stati sempre aperti, accoglienti, incapaci di fare differenze di razza, colore, cultura. Viviamo tanti difetti e ce li riconosciamo tutti, ma questo senso di accoglienza fa parte del nostro essere siciliani. Non ci scoraggiamo neanche di fronte ai nostri limiti: possiamo sentirci impotenti davanti a difficoltà più grandi di noi ma, se facessimo una mappatura, un poco ovunque troveremmo gesti di grande accoglienza, di attenzione, di rispetto. Allora – ha detto il presule – che il nostro convenire accenda una luce, un’attenzione in più, perché occorre sinergia, collaborazione, impegno, anche da parte dello Stato, senza ulteriori arzigogoli ed elucubrazioni mentali”.
Don Vincenzo Cosentino, direttore del’Ufficio regionale per la Carità, e Mario Affronti, direttore dell’Ufficio per le Migrazioni della CESi, hanno introdotto i lavori. Hanno porto a quanti sono intervenuti alcune parole e spunti di riflessione. Cosentino ha parlato di rispetto, accoglienza, inclusione e integrazione. “Il rispetto per la cultura, per la tradizione, per la diversità – ha detto il direttore dell’Ufficio regionale per la Carità – ci chiamano ad essere come i missionari. Questo siamo tutti noi oggi nelle nostre città, nelle nostre parrocchie, nelle nostre vite. Rispetto che è richiesto anche a chi arriva perché si faccia comunione vera”. Nel campo dell’accoglienza, per Cosentino “è innegabile che la Sicilia e la sua Chiesa si stanno spendendo alla luce delle beatitudini”. “È grande l’attenzione durante gli sbarchi, nella prima fase, ma è necessario chiederci cosa avviene dopo. Si deve vigilare e promuovere l’equità e le pari opportunità. E per farlo – ha detto – bisogna puntare all’inclusione sociale, umana, lavorativa, perché si arrivi ad una vera integrazione”.
Da Mario Affronti l’analisi del fenomeno migratorio, le sollecitazioni del Papa e la risposta della Chiesa. “Le migrazioni sono strutturali e necessarie, ma adesso si parla di crisi migratoria pronta a rivoluzionare l’Europa generando una sorta di panico morale. Cosa fare? – ha chiesto il direttore dell’Ufficio per le Migrazioni della CESi – Ritrovare la memoria: ricordare chi siamo noi. Lo stesso Papa Francesco ha avuto a dire ‘Cosa ti è successo, Europa?’. Abbiamo dimenticato, ci siamo allontanati a causa di una diffusa indifferenza e accecati da una sorta di cecità morale. La risposta a quanto accade la dà la Chiesa italiana, con il lavoro degli Uffici coinvolti in primo luogo, con la collaborazione e con la partecipazione delle singole parrocchie. Solo così – ha concluso Affronti – si trasforma quanto avviene in ‘Kairos’, in una occasione e per di più buona, ottimale per la crescita umana, sociale e spirituale di ciascuno di noi”. [01]
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