Pubblicato il

“CARI GIOVANI, QUESTA TERRA E QUESTA CHIESA SONO ANCORA UN’OPPORTUNITÀ DA NON TRASCURARE, DA VIVERE, SULLA QUALE SCOMMETTERE”

“Ventiquattro ore per vivere un’esperienza significativa da un punto di vista umano, spirituale, di fede e relazionale; ventiquattro ore per offrire ai giovani di Sicilia un punto di riferimento per la loro crescita, per tradurre in un linguaggio accessibile la misericordia, il dono e il perdono”. Con queste parole mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone e delegato CESi per i Giovani, presenta la Giornata regionale che, tra il 4 e il 5 luglio 2016, porterà proprio nella sua città i giovani delle diciotto diocesi dell’Isola. “Giovani perdono” è il tema scelto per l’evento che, accompagnerà i partecipanti attraverso la riflessione sul doppio significato di “perdono” e “per - dono”.

“Ventiquattro ore per vivere un’esperienza significativa da un punto di vista umano, spirituale, di fede e relazionale; ventiquattro ore per offrire ai giovani di Sicilia un punto di riferimento per la loro crescita, per tradurre in un linguaggio accessibile la misericordia, il dono e il perdono”. Con queste parole mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone e delegato CESi per i Giovani, presenta la Giornata regionale che, tra il 4 e il 5 luglio 2016, porterà proprio nella sua città i giovani delle diciotto diocesi dell’Isola. “Giovani perdono” è il tema scelto per l’evento che, accompagnerà i partecipanti attraverso la riflessione sul doppio significato di “perdono” e “per – dono”.
“È un momento che certamente si riallaccia alla GMG che si svolgerà a fine mese a Cracovia. A livello regionale la scelta della sede non è casuale perché, nell’anno del Giubileo della Misericordia, si inserisce anche il bicentenario della fondazione della diocesi di Caltagirone. Anche la data è significativa: il 4 luglio ricorre l’anniversario della consacrazione della nostra Cattedrale. Riunire qui i giovani della Sicilia – aggiunge il presule – significa proporre loro un’esperienza di Chiesa e di incarnazione in modo tale che possano vivere la concretezza delle cose che tante volte raccontiamo loro teoricamente, in modo tale che possano vedere da un lato una Chiesa viva, che è quella della Sicilia, e dall’altro vivere la contestualizzazione di una Chiesa diocesana, locale. I giovani – continua mons. Peri – potranno riscoprirsi parte della grande famiglia di Dio, figli dello stesso Padre, circondati da tanti fratelli, più piccoli e più grandi, che avranno l’occasione di incontrare, con i quali fare amicizia, intessere dei rapporti non soltanto significativi da un punto di vista umano ma anche di fede, di accoglienza, di reciprocità, di preghiera, di formazione”.
La Giornata regionale dei Giovani di Sicilia si snoda in tre momenti: un pomeriggio, una notte e poi la mattina seguente.
Il pomeriggio sarà dedicato all’accoglienza, con un momento di formazione ma anche di festa che unisca la gioia dello stare insieme all’approfondimento del tema del dono e del perdono. “Il dono di Dio è il dono dell’amore – spiega il vescovo -, della Chiesa, dei genitori, degli educatori, ma anche la Chiesa deve riscoprire quale grande dono riceve da coloro che si apprestano ad aprirsi alla vita, al mistero dell’esistenza; deve saperli valorizzare come una risorsa, una primavera, un riscatto di alcuni fallimenti che le generazioni precedenti hanno vissuto; deve ricordare la propria responsabilità di non lasciarli soli, di educarli”.
Il perdono sarà protagonista della notte che si aprirà con l’adorazione eucaristica, ma che offrirà la possibilità della riconciliazione. “Con il sacramento del perdono – dice mons. Calogero Peri -, i giovani potranno fare un’esperienza forte, intensa, particolare di contatto con il Signore, con il Dio della misericordia”.
La mattina conclude l’appuntamento proponendo un momento di preghiera, dei saluti e, per quanti lo vogliono, anche la possibilità di un giro in città, a Caltagirone, per far scoprire le bellezze artistiche ed architettoniche della cittadina riconosciuta patrimonio dell’Unesco.
“In un tempo in cui i nostri giovani vivono un momento di grande disorientamento dovuto alla mancanza di lavoro, alla ricerca di un futuro immediato, al desiderio e al bisogno di una possibilità d’inserimento nella società e di programmazione della loro vita per costituirsi una famiglia – conclude il vescovo -, occorre trasmettere positività e farlo in maniera corale e ferma. Vogliamo dire alle nuove generazioni che vivono in Sicilia che questa terra e questa Chiesa sono ancora un’opportunità da non trascurare, da vivere, sulla quale scommettere”. [01]
ULTIME NEWS