PALERMO. I GIOVANI AL CENTRO DELLA RIFLESSIONE DEI CONSIGLI PASTORALE E PRESBITERALE
Nel corso dell’incontro congiunto dei Consigli pastorale e presbiterale, convocati dall’arcivescovo mons. Corrado Lorefice si è parlato di giovani e di come saranno al centro della riflessione della Chiesa, anche locale, nel corso del prossimo anno pastorale. L’appuntamento, che si è svolto a Baida, ha avuto inizio con la lectio dettata da don Antonio Mancuso sulla pericope “Il giovane Ricco” (Mc. 10,17-32), quindi è seguita la presentazione del documento preparatorio alla XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi su: ”I Giovani, fede ed il discernimento vocazionale”. A curarla il docente di Religione Ivan Pitarresi il quale ha rilevato la richiesta dei giovani che chiedono attenzione da parte della Chiesa che, in risposta, si deve porre in ascolto e incontrarli dove essi si trovano per decifrare la realtà che vivono. Quindi i partecipanti hanno riflettuto sui temi illustrati e si sono impegnati in quattro laboratori su “I giovani e famiglia”, “I giovani e il discernimento vocazionale”, “I giovani e la formazione” e “I giovani e la Chiesa”.
Il secondo giorno, guidati dall’intervento del diacono don Saro Calò, si è riflettuto sulla necessità di realizzare una pastorale missionaria. È stato proposto di realizzare tre momenti, come tappa del cammino verso il Sinodo: dal 13 al 18 novembre 2017 il Festival dei giovani, dal 5 al 10 febbraio 2018 il Festival della Fede e dal 14 al 20 maggio 2018 il Festival dei migranti. Come preludio ai festival, il 15 settembre, in occasione del 24° anniversario dell’uccisione per mano mafiosa di don Pino Puglisi si svolgerà una manifestazione su “Don Puglisi e i giovani” e un’assemblea diocesana per interrogarsi su cosa pensano i giovani della Chiesa. “Abbiamo vissuto momenti importanti di riflessione – ha detto l’arcivescovo mons. Corrado Lorefice al termine dei lavori – perché abbiamo pregato e fatto strada insieme. In questi due giorni c’è stata una grande ricchezza di spunti di riflessione che ci permette di migliorarci. Quello che è emerso – aggiunge – è che i giovani debbono essere protagonisti della Chiesa e noi dobbiamo ascoltarli e ripensare anche la nostra pastorale. In questa azione non dobbiamo perdere di vista l’opportunità di una sinergia a partire dalla famiglia e creare ponti di comunicazione per raggiungere tutti gli ambiti della diocesi”. [01]
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