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25 - 26 gannaio 2020

Palermo

“IL MESSAGGIO DI PAPA GIOVANNI XXII OGGI”: ASSEMBLEA PASTORALE DIOCESANA

“IL MESSAGGIO DI PAPA GIOVANNI XXII OGGI”: ASSEMBLEA PASTORALE DIOCESANA

Un grande momento di Chiesa è stato vissuto nel corso dell’assemblea pastorale diocesana convocata dall’Arcivescovo, mons. Corrado Lorefice, per riflettere su temi del Concilio Vaticano II ed in particolare sul “Messaggio di Papa Giovanni XXIII oggi”. Sono state giornate intense e molto partecipate da parte della Chiesa di Palermo che ha risposto molto bene all’invito del suo Presule.

I lavori dell’assemblea sono stati diffusi in diretta streaming, con picchi di oltre 9.000 contatti. “L’idea di dar vita a questo evento, di realizzare questa Assemblea della Chiesa di Palermo, gioiosamente aperta alle altre Chiese – ha detto l’arcivescovo mons. Corrado Lorefice, nel suo discorso di apertura –, è nata da una intuizione e come da un sogno. Un sogno che mette accanto due Vescovi di Roma capaci di segnare nel profondo la nostra vita, la vita della Chiesa cattolica e delle Chiese cristiane. Pur così diversi, Giovanni e Francesco hanno infatti qualcosa di profondo in comune: la loro umanità schietta e coinvolgente, la loro apertura accogliente ad ogni incontro. Hanno in comune una lingua non artefatta, che sa raggiungere l’altro e sa abbracciarlo, la lingua del cuore”.

Povertà, giovani, unità dei cristiani, immigrati, fraternità e pace tra le tematiche affrontate durante le due giornate che hanno avuto come filo conduttore  il “non avere paura di amare“. L’Assemblea pastorale è stata un momento di grande condivisone, che ha visto la partecipazione di tante personalità del mondo della Teologia e non solo. E’ stato un susseguirsi di testimonianze comprese quelle di persone appartenenti al mondo dell’arte.

Interessante la relazione del card. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, il quale ha richiamato l’importanza e la necessità di una Chiesa che preferisce fare scelte per i poveri. “Gesù è per i poveri e lo stesso deve fare la Chiesa. Non possiamo spezzare il pane e restare spettatori di fronte ai poveri. Dobbiamo dare voce – ha detto il presule – alle loro richieste ed accoglierli facendo posto nel nostro cuore. Essi sono un passaggio obbligato, un sacramento scomodo di Cristo”.

Coinvolgente la testimonianza della fondatrice di “Nuovi orizzonti”, Chiara Amirante. Don Vito Impellizzeri, direttore dell’Istituto di Scienze Religiose della Facoltà teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista, ha ricordato che i poveri sono semi di resurrezione, perché sono l’anticipo del giudizio di Dio su di noi e che la sfida è una Chiesa mite, in ascolto degli ultimi, di quelli che vivono nella nostra città ai margini dei mercati e che divengono “liturgia della vita”.

Tra le testimonianze, anche quella di Biagio Conte, fondatore della Missione Speranza e Carità: “I poveri sono parte di questa società – ha detto – e noi dobbiamo essere aperti con tutti, altrimenti non possiamo essere veri cristiani. Dobbiamo essere uniti e vicini ai malati, ai carcerati, agli immigrati. È Dio che muove i popoli. Non giudichiamo, non chiudiamo la porta, non creiamo muri”.

   

Domenica mattina i lavori dell’assemblea si sono spostati nella chiesa Santissimo Salvatore, dove sono intervenuti il teologo Roberto Repole, della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Torino, e Francesco Michele Stabile, storico della Chiesa, il quale ha ripercorso gli anni del ministero pastorale del cardinale Salvatore Pappalardo a Palermo.

L’Assemblea pastorale si è conclusa in Cattedrale con il focus sulla pace e l’importanza del dialogo, con il vescovo di Piazza Armerina, mons. Rosario Gisana, Massimo Toschi, già assessore della Regione Toscana intervenuto sulla cooperazione internazionale, il perdono e la riconciliazione dei popoli, e Vincenzo Ceruso, presidente delle Aggregazioni Laicali dell’arcidiocesi di Palermo.

Nel finale dell’appuntamento, anche Salvo Ficarra e Valentino Picone: i due artisti hanno dialogato con il direttore dell’Ufficio pastorale, don Carmelo Torcivia, ed hanno raccontato come è nata l’idea del famosissimo sketch sullo “Zio Pino” che amava tutti, anche i suoi assassini, andato in scena al Festival di Sanremo 2007 e che riscuote sempre un grande successo. “Aiutiamo chi ci guarda a regalare un sorriso agli altri – hanno detto i due comici – e don Pino Puglisi lo ricordiamo spesso”.