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NOTO. MONS. STAGLIANO’: “LA CHIESA NON PUÒ RESTARE ALLA FINESTRA DEI PROCESSI COMUNICATIVI”

“Nell’impetuoso processo di trasformazione dell’universo comunicativo, la Chiesa non può restare alla finestra ed è chiamata a seguire con attenzione e discernimento questi mutamenti. In questo senso è necessario che si attivino percorsi di formazione, per pensare la fede di fronte alle sfide che la rivoluzione digitale pone in essere”. Lo ha affermato monsignor Antonio Staglianò, vescovo di Noto e delegato della Conferenza episcopale siciliana per le Comunicazioni sociali, intervenendo al seminario “La Chiesa mediale. I giornalisti di fronte ai nuovi linguaggi digitali”, nell’aula magna del Seminario vescovile di Noto. “La questione di questa nostra società sempre più digitalizzata, sempre più on-line, non è solo un fatto culturale, ma eminentemente antropologico”, ha osservato il vescovo, sottolineando che “i nuovi media non sono semplicemente strumenti tecnologicamente sofisticati” ma “riflesso dell’uomo, del suo agire”. Se “la tentazione ricorrente è quella di nutrire una certa diffidenza nei confronti di queste ‘diavolerie’ ipertecnologiche”, ha aggiunto Staglianò, “occorre lo sguardo di ‘simpatia’ di Paolo VI, per comprendere che i nuovi media rappresentano oggi uno spazio antropologico dove è l’uomo che rimane al centro, con le sue istanze, i suoi desideri, le sue capacità”. Rispetto ai nuovi contesti comunicativi, il vescovo ha rilevato che “la Chiesa deve abitare questo spazio in cui l’uomo vive” perché “il Vangelo merita di essere annunciato e radicato in questo spazio comunicativo e di relazione”. E, rivolgendosi ai giornalisti, li ha invitati a non essere “‘fabbriche’ di notizie. Siate il grembo di una comunicazione rispettosa, ottimista, positiva, piena di fiducia”. [01]
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