Sarà dedicato alle Ong che fanno salvataggi in mare – “al posto dei governi che dovrebbero far entrare le persone in sicurezza” – la terza edizione del Festival diffuso delle culture mediterranee che quest’anno si svolgerà a Siracusa dall’11 al 13 maggio, promosso dall’Arci insieme ad Acli e Caritas italiana, con la collaborazione di Asgi, A Buon diritto, Carta di Roma e Cgil. Il “dibattito surreale e assurdo sul ruolo delle Ong”, come lo ha definito Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci, ha fatto da sfondo alla presentazione oggi a Roma del Festival Sabir. “Chi ha orchestrato la campagna ha già ottenuto il risultato di screditare le associazioni che operano nel campo dell’accoglienza e del salvataggio di vite umane – ha osservato Miraglia – e gli effetti purtroppo li vedremo nel lungo periodo”. Nelle precedenti edizioni il Festival Sabir (“sabir” era una lingua franca era parlata nei porti del Mediterraneo) si è svolto a Lampedusa e Pozzallo, quest’anno è stata scelta Siracusa “perché è una delle città che ha accolto più persone sbarcate dalle navi e più minori non accompagnati nelle strutture di accoglienza”, ha precisato.

Giovanni Maria Bellu, giornalista e presidente dell’associazione “Carta di Roma” che vigila sull’applicazione del codice deontologico sul tema migrazioni, ha fatto notare come la polemica montata ad arte contro le Ong sia “da studiare: stiamo assistendo alla formazione del pregiudizio attraverso l’affinamento del discorso razzista. Nella propaganda razzista non ci si può spingere fino al punto di dire ‘lasciamoli morire in mare’ ma si può delegittimare chi li salva”. Loris De Filippi, presidente di Medici senza frontiere, ha descritto “danni molto gravi ai concetti di solidarietà, altruismo e compassione generati da questa strumentalizzazione politica: sui social siamo sommersi da una valanga di insulti bruttissimi, questo ci fa capire che purtroppo il cinismo è entrato nella nostra società e i 5.000 morti l’anno in mare, pari ad una guerra a media intensità, non contano più”. De Filippi ha invitato l’intero mondo della solidarietà a reagire “in maniera molto compatta per far fronte ad una battaglia culturale che sta impoverendo il Paese”. [01]