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NOTO. LA CARITAS RIFLETTE SUI “I BAMBINI DELLA NOTTE”

La compagnia teatrale DAF di Messina, domenica 18 dicembre 2016, alle ore 19, presso l’auditorium Pietro Floridia di Modica, metterà in scena il monologo dell’attore Angelo Campolo I bambini della notte”. L’iniziativa è proposta dalla Caritas diocesana che sarà ai partecipanti anche la possibilità di seguire le testimonianze dei missionari presenti nel vicariato che potranno confrontarsi anche con il pubblico. Saranno certamente presenti suor Rachele Soria, padre Vittorio Bonfanti e padre Gianni Treglia, che sono stati per tanti anni in Kenja, Malì, Tanzania.

Lo spettacolo, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Mariapia Bonanate e di Francesco Bevilacqua, intende scuotere le coscienze assopite dal benessere. E lo fa attraverso la storia di Francesco, affermato manager italiano e della sua crisi spirituale, che sfocia in un viaggio in Africa. Nello spettacolo, il protagonista è un uomo alla ricerca di quel qualcosa di fondamentale di cui avverte la mancanza e che ritroverà con emozione e stupore crescenti in un ospedale di eccellenza disperso nella savana ugandese che ogni sera ospita i night commuters i bambini della notte in fuga dai signori della guerra. Una prospettiva dalla quale niente può essere pensato e vissuto più come prima. La storia si snoda tra drammi come la guerra civile o l’epidemia di Ebola e il coraggio di medici e missionari.

Spiegando il significato dell’appuntamento, la Caritas diocesana, attraverso Maurilio Assenza, spiega che “ricordare i bambini in prossimità del Natale è una bella consuetudine che riporta alla felicità e alla spensieratezza dell’infanzia dove tutto è bello e possibile. Tuttavia un’ombra di inquietudine attraversa menti e cuori quando si pensa all’ondata di perversione e di follia che coinvolge parecchi minori. Maltrattamenti, abusi, indottrinamento alla violenza fin dalla tenera età invadono le cronache dei nostri giorni lasciandoci inorriditi per la diffusione di tanto male. Bambini usati come spacciatori, scudi umani, combattenti, cecchini, spie; infanzia oltraggiata a cui sono stati strappati giocattoli, ore liete e sorrisi; bambini diventati strumenti nelle mani di adulti balordi, responsabili di crudeltà e oscenità compiute con vigliaccheria e brutalità, senza pietà e senza rimorsi. Rompere questo cerchio infernale non è semplice, si può solo conoscere e far conoscere realtà assurde per denunciarle al mondo che forse non sa o peggio non vuole sapere respingendo l’assunzione delle proprie responsabilità”. [01] 
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