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AGRIGENTO. LAMPEDUSA: “RESPINGIMENTO, FERITA NELLA DEMOCRAZIA EUROPEA”

Giovedì 22 e venerdì 23 settembre 2016 si celebra a Lampedusa la Festa della patrona, la Madonna di Porto Salvo. Nell’occasione saranno presenti sull’isola delegazioni della Chiesa cattolica di Francia e Italia: monsignor Jean Paul Jaeger, vescovo della diocesi di Arras (nel territorio della sua diocesi si trova Calais); padre Carlos Caetano, direttore della pastorale migratoria francese; don Ferruccio Sant, coordinatore delle Missioni cattoliche italiane in Francia; monsignor Guerino Di Tora, e monsignor Giancarlo Perego, rispettivamente presidente e direttore della Fondazione Migrantes. Ad accoglierli il vescovo di Agrigento, cardinale Francesco Montenegro, coadiuvato dai preti che attualmente sono presenti sull’isola: don Gianluca Arcuri e don Mimmo Zambito. Con i lampedusani nei giorni 22 e 23 settembre le rappresentanze ecclesiali si rivolgeranno in preghiera alla Madonna di Porto Salvo, affidando migranti e marittimi, personale delle marinerie militari e del soccorso in mare, operatori dei porti e pescatori. La visita prenderà il via al centro di primo soccorso e accoglienza di Contrada Imbriacola; previsti poi – tra l’altro – incontri con il comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Lampedusa, tenente di vascello della Guardia costiera Paolo Monaco; con esponenti del Forum Lampedusa Solidale; con gli operatori del Progetto Mediterranean Hope della Federazione Chiese evangeliche in Italia (Fcei); con i volontari degli uffici diocesani Caritas e Migrantes e con le Suore di don Morinello che operano a sostegno dei diritti di cittadinanza dei lampedusani, residenti e in transito. Prevista anche una visita al Molo Favaloro, porta di accesso all’Europa, e una sosta al cimitero per una commemorazione dei migranti lì sepolti. “Calais e Lampedusa – ricorda don Zambito – nel passato sono stati collocati al confine di mondi in contrasto, terre di occupazione, di guerre e di morte. Il legame ideale che in questi giorni li raccorderà è l’ennesimo appello, speriamo non fra gli ultimi, alla riconsiderazione della comune cittadinanza europea”. Infatti, “Calais e Lampedusa – spiega monsignor Perego – ricordano che ogni respingimento, come ogni rinuncia di responsabilità di fronte ai richiedenti asilo, sono una ferita nella democrazia europea e contraddicono la necessità di gesti di legalità e di sicurezza, quali sono l’accoglienza, l’attuale, i rimpatri assistiti”. [01]
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