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MAZARA DEL VALLO. “AMICI DEL COLIBRI'”: VACANZA ANTIMAFIA

Dopo un anno di duro lavoro e dedizione per gli altri, il gruppo giovani degli “Amici del Colibrì”, grazie alla disponibilità di don Baldassare Meli, è riuscita a trascorrere una piccola vacanza di 3 giorni in immobile di Triscina confiscato alla mafia. così gli stessi “Amici del Clibrì raccontano l’esperienza sul sito della diocesi di Mazara del Vallo.
 
“Trascorrere una piccola vacanza di 3 giorni in immobile di Triscina confiscato alla mafia. Questo non è da tutti, ma don Meli ha voluto concederci ciò perché lui crede profondamente in noi giovani e soprattutto perché nel corso degli anni abbiamo dato anche un importante contributo alla comunità di Santa Lucia. Noi, però, non abbiamo voluto semplicemente fare una vacanza, anzi abbiamo continuato a dedicare il nostro tempo agli altri perché il nostro motto “Fai tu la tua parte” è ormai ben insito in noi e speriamo anche di essere di essere dei buoni divulgatori con gli altri.
Durante i tre giorni abbiamo avuto il piacere di ospitare i ragazzi diversamente abili. Con loro abbiamo trascorso una giornata indimenticabile, giocando insieme e divertendoci a parlare con loro. Per noi ragazzi la soddisfazione più grande è stata vedere tanti sorrisi, sia sui genitori che fotografavano ogni momento, sia sui ragazzi. Si leggeva sui loro volti la felicità e la voglia di continuare a divertirsi insieme a noi, giocando con la palla, nuotando, cantando, ballando. Questi ragazzi erano instancabili e richiedevano sempre la nostra attenzione. Noi “Amici del Colibrì” conoscevamo già questi ragazzi perché li vediamo ogni domenica a messa a Santa Lucia e anche in altre occasioni in cui abbiamo fatto loro animazione. I loro nomi rimarranno per sempre incisi nei nostri cuori: Fabio, Marco, Davide, Paolo e Tiziana. Vi vogliamo bene.
Ogni giorno di questa avventura è stato emozionante e costruttivo, ma il sabato è stato speciale. Noi ci definiamo volontari al servizio di Dio, siamo pronti ad accogliere ogni sua richiesta, ma il nostro cammino è ancora lungo e non sempre fatto di soli bei momenti; come ci ha insegnato il nostro parroco don Meli, Dio ricompensa ogni sacrificio, basta solo che noi apriamo il nostro cuore e ci affidiamo completamente a lui. Così proprio sabato abbiamo avuto il piacere di accogliere due ospiti per noi molto speciali: Aldo e Ninetta che sono per noi un modello di vita, perché hanno messo la loro vita nelle mani del Signore: un vissuto fatto di sacrifici, Misericordia e tanto amore. È stato un piacere per noi organizzare la festa dei loro 35 anni di matrimonio.
Come ultima esperienza di questa meravigliosa avventura, domenica è venuto a trovarci il nostro Vescovo che si è messo in mezzo a noi e ha ascoltato i nostri pensieri e, qualora gli venivano esposti, ha anche chiarito i nostri dubbi riguardo qualsiasi cosa. Abbiamo potuto conoscere il Vescovo sotto un altro aspetto rispetto a come lo abbiamo visto in altre occasioni perché, non appena arrivato, si è subito messo in mezzo a noi e si è mostrato molto disponibile offrendosi anche di aiutarci a preparare il pranzo. È rimasto contento quando abbiamo raccontato tutte le esperienze fatte durante l’anno e ci siamo anche divertiti molto perché non c’è stata quella formalità di sempre ma è uscito anche quel suo lato un po’ divertente e noi lo abbiamo apprezzato molto!.
Sono stati tre giorni bellissimi, che hanno segnato una parte della nostra vita, quella parte della vita in cui si è soliti fare altro, ma noi abbiamo preferito passare questi tre giorni offrendo il nostro servizio di volontariato ai più bisognosi. È stata un esperienza molto emozionante che ci ha permesso di divertirci facendo la nostra parte, perché è questo che ci è stato insegnato: fare del bene senza chiedere nulla in cambio, perché il solo sorriso di un bambino o di un ragazzo disabile riempie il nostro cuore di gioia più di quanto lo possa fare qualunque altra cosa. Insomma, è stata un esperienza che non dimenticheremo mai. Non è mancato per noi il divertimento, nè il gioco, perché tutti eravamo felici di stare insieme, in una grande casa, in compagnia del parroco che ha conversato con noi”. [01]
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