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AGRIGENTO. CARITAS: “UN RIFUGIATO A CASA MIA”

Un primo bilancio del progetto “Yes we host – Un rifugiato a casa mia”, avviato dalla caritas diocesana di Agrigento e della Fondazione Mondoaltro, grazie al sostegno di Caritas Germania: lo offre il settimanale diocesano di Agrigento, “L’Amico del Popolo”. “Reciprocità esaltata è questo quello che rende prezioso il progetto”, spiega nel servizio la missionaria secolare scalabriniana Alessia Aprigliano, che, insieme con Federico Spagnesi, è referente del progetto “Yes we host – Un rifugiato a casa mia”.
Il progetto, che è partito abbastanza con difficoltà e, “benché si riscontrasse un generale apprezzamento – spiega Alessia – le famiglie hanno fatto molta fatica ad aderire, probabilmente anche a causa della novità dell’iniziativa, ch non permetteva di rifarsi a esperienze precedenti”, è riuscito a realizzarsi concretamente il 9 novembre 2015. Ad essere accolti in famiglia, dove resteranno per dieci mesi, ricorda “L’Amico del Popolo”, “sono stati sei ospiti presso quattro famiglie della diocesi: il 9 novembre a Raffadali, il 13 novembre a Realmonte e a Sciacca, il 19 novembre e il 3 dicembre a Licata, dove “le due accoglienze sono state subordinate al compimento del diciottesimo anno di età degli ospiti”. Mentre si sono registrate difficoltà a Realmonte e Sciacca, “positive e collaudate” sono le esperienze di Raffadali e Licata dove si è in cammino verso le nuove tappe del percorso, come il coinvolgimento dell’intera comunità ecclesiale in un tentativo di diventare chiesa plurale”.
Sono ancora aperti i termini per aderire al progetto Yes we host, naturalmente con un periodo di accoglienza minore.
Per ricevere informazioni o organizzare un incontro di presentazione nella propria parrocchia, è possibile contattare i referenti del progetto, telefonando alla Fondazione Mondoaltro: 0922/26905. [01]
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