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SIRACUSA. MISERICORDIA: “L’ARMA DELLA RICONCILIAZIONE”

Venerdì 29 gennaio, alle ore 18.30, al Centro convegni del Santuario Madonna delle Lacrime, a Siracusa, avrà luogo la conferenza dal titolo “L’arma della riconciliazione”. Interverranno: Agnese Moro, figlia di Aldo Moro, Adriana Faranda, ex-terrorista rossa e carceriere di Moro, e il gesuita Guido Bertagna, animatore di un gruppo che ha fatto fare cammini di riconciliazione tra carnefici e vittime dell’epoca del terrorismo. “Ci siamo infatti lasciati condurre dall’idea di Papa Francesco di vivere un anno speciale dedicato alla misericordia e ci chiediamo cosa significano, in concreto, nella vita delle persone, credenti e non credenti, parole come misericordia, giustizia, perdono, riconciliazione – dice don Nisi Candido, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio -, ma ci chiediamo soprattutto se è possibile chiedere perdono e se è davvero possibile perdonare”.
L’istituto San Metodio, già il 5 novembre scorso aveva discusso insieme con il giudice Gherardo Colombo sul tema della giustizia riparativa, “quella che non si accontenta di accertare la verità, ma prova a realizzare percorsi di riparazione da parte del colpevole e di accoglienza da parte della vittima. Adriana Faranda e Agnese Moro – aggiunge don Nisi – hanno compiuto, ciascuna in modo singolare, percorsi di vita che si sono misteriosamente intrecciati: anzitutto per via del sequestro e dell’omicidio del presidente Moro. Una figlia che perde il padre in modo tragico e una donna che si rende protagonista di atti atroci. Eventi drammatici e  incancellabili nella storia personale, che segnano tra l’altro anche la storia della nostra società italiana. Eppure, di fronte a quei fatti inconfutabili, sono emersi del tempo significati nuovi: nasce uno spazio di verità con se stessi, il desiderio di  una qualche riparazione del torto compiuto, di accoglienza dell’altro. Si scopre che l’altro è sempre una persona, portatrice di una dignità assoluta. Sorge una possibilità di riconciliazione”. Con l’aiuto di padre Guido Bertagna, gesuita che ha seguito e segue tante vite come quelle di Agnese e Adriana, si cercherà di raccontare storie vissute che, nonostante tutte le amarezze, hanno il sapore dolce del Vangelo”.
L’iniziativa è promossa dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio. Sabato 30 gennaio, nel corso della mattina, i protagonisti dell’appuntamento saranno al carcere a Brucoli per incontrare i detenuti. [01]
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