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CALTANISSETTA. “SIAMO FATTI ANCHE DI COCCI E DI ROTTAMI”

“La nostra santità è fatta anche di cocci e di rottami, di pazienza e di impotenza, soprattutto di quell’umiltà che ci fa riconoscere il male e godere del perdono”. Lo scrive mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, nella lettera pastorale 2015-2016, sul tema: “Misericordias Domini…Va’ in pace e non peccare più”. “Siamo santi perché siamo riconciliati, e simo riconciliati perché siamo peccatori”, spiega il presule dichiarando la sua “piena sintonia con le intenzioni e il progetto” del Giubileo indetto da Papa Francesco. Soffermandosi sull’episodio evangelico dell’incontro di Gesù con l’adultera, Russotto sottolinea la “tenerezza” del volto di Cristo: “Gesù – commenta – non guarda mai il peccatore dall’alto in basso, con sguardo inquisitore e accusatore, ma sempre dal basso in alto, per ridare dignità, per restituire vita a chi da essa si era allontanato”. È come se dicesse all’adultera: “Cammina la tua vita, rimettiti in strada, non sei più emarginata, e a cominciare da ora non allontanarti più dalla onesta via!”. “È sempre così ogni qualvolta abbiamo il coraggio di tornare a Gesù”, assicura il vescovo: Gesù è l’unico a parlare all’adultera, “e la chiama donna, come aveva chiamato sua madre Maria alle nozze di Cana, come si era rivolto alla samaritana presso il pozzo di Sicar, come si rivolgerà a Maria di Magdala in lacrime nel giardino della resurrezione. Donna: non adultera, non peccatrice, semplicemente dignitosamente rispettosamente donna”. [01]

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