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TRAPANI. IL VESCOVO CON GLI AMMALATI, GLI ANZIANI, I DETENUTI, GLI “ESCLUSI”

“Natale, tempo di condivisione e di accorciare le distanze includendo gli “esclusi”: per età, condizione sociale ed esistenziale, economica, di salute. In questi giorni la vita ecclesiale s’intensifica  – nella preghiera ( da domani in tutte le parrocchie inizia la “novena” di Natale, il periodo di nove giorni di preparazione alla celebrazione della nascita del Redentore) e anche nella condivisione “in uscita”, soprattutto al servizio delle realtà e delle persone che rischiano di rimanere “escluse” e che invece sono le vere protagoniste del mistero di Dio che si fa debole e nasce, bambino, in una mangiatoia.  Diverse, in tutte le parrocchie e i paesi della Diocesi, le iniziative di solidarietà e condivisione vissute in questi giorni che ci avvicinano alla festa del Natale”.

Così una nota stampa della Diocesi di Trapani, dopo che  martedì 16 dicembre il Vescovo mons. Pietro Maria Fragnelli ha visitato l’ospedale “Sant’Antonio Abate” per portare gli auguri di natale ai malati ricoverati nella struttura ospedaliera, continuano gli appuntamenti per vivere il Natale come “mistica dell’avvicinamento” agli altri.

Lunedì 22 dicembre il Vescovo si recherà insieme ad alcuni volontari per un momento di festa con gli anziani presso l’Istituto “Serraino Vulpitta”. L’antivigilia di Natale, il 23 dicembre, alle ore 15.30, il Vescovo incontrerà i detenuti della Casa circondariale di Trapani. Per la festa di Santo Stefano, il 26 dicembre, parteciperà alla festa e alla cena natalizia presso il Centro Badia Grande con gli “amici” della Fraternità di Gesù povero fondata da suor Maria Goretti.

“Papa Francesco c’invita a vivere la ‘mistica dell’avvicinamento’ agli altri con l’intento di cercare il loro bene, un avvicinamento che genera un allargamento della nostra interiorità – dice mpns. Fragnelli – in questo Natale abbiamo il coraggio di una corrispondente ‘ascetica dell’avvicinamento”, imparando ogni giorno a superare gli ostacoli dell’egoismo e della diversità culturale, economica e razziale, viviamo la pedagogia non del privilegio ma dell’incontro e del servizio. Maria che ha ricevuto e donato il regalo più grande, il figlio di Dio, facendosi vicina a tutta l’umanità, ci sostenga e ci renda discepoli credibili e missionari”. [01]

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