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NOTO. “LA MISERICORDIA NON È NOSTRA, CI È REGALATA”

Con ampia partecipazione venerdì 9 maggio all’Oratorio San Domenico Savio di Rosolini si è svolto l’incontro unitario di fine anno pastorale della diocesi di Noto, presieduto dal Vescovo mons. Antonio Staglianò e introdotto dal vicario generale don Angelo Giurdanella. C’erano i parroci, le religiose, i catechisti, gli animatori della liturgia e della carità, le famiglie, i giovani, le aggregazioni laicali, le opere caritative. Con l’impegno ad esserci, superando anche la stanchezza di questa parte dell’anno, per dire il senso della Chiesa famiglia di Dio. Non è stato un momento di studio o di organizzazione, ma di consapevolezza forte con l’aiuto di un testimone: don Giacomo Panizza, prete di frontiera che rischia la vita. Ha subito tenuto a dire che “la misericordia non è commiserazione, né privilegio dei cristiani, ma il dna di tutti gli uomini che, lo sappiano o no, sono fatti a immagine di Dio che è misericordia. Ed è attenzione ai piccoli o ai sofferenti – ha aggiunto – , ma anche gioia per ciò che va bene. La misericordia si può dimenticare o offuscare ma mai cancellare: la misericordia non è “nostra”, frutto delle nostre bravure, ma che ci è “regalata”, ed è con questa consapevolezza che si dona anche ad altri, anzi che non si può non amare appena ci si accorge di una sofferenza. La misericordia va anzitutto vissuta, e poi si troveranno meglio le parole per dirla. Perché la misericordia non ha a che fare con recinti ma con il cuore grande di Dio che è impresso in tutti e che eventualmente la Chiesa può fare riscoprire”. Il Vescovo ha ricordato come tutto questo lo sta sperimentando nella visita pastorale e ha concluso insistendo sulla “centralità dell’incontro, dello stare accanto agli ammalati vegliando nell’amore, e sul fatto che il messaggio evangelico arricchisce tutti in un’umanità”. [01]

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