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PALERMO. VIA CRUCIS DEL MIGRANTE IN NOVE LINGUE

“Meditando l’ultimo tratto della vita terrena di Gesù, venduto per 30 denari e poi crocifisso, non possiamo non pensare  agli uomini e alle donne che ancora oggi sono oggetto di compravendita, agli oltre 3 milioni di persone, anche bambini, vittime dello sfruttamento fisico, economico e sessuale”. Nasce così la Via Crucis del migrante, organizzata a Palermo dall’Ufficio Migrantes. La Domenica delle Palme, 13 aprile, alle ore 16, la partenza dall’Istituto Padre Messina al Foro Italico e poi l’arrivo a S. Maria dei Miracoli, in Piazza Marina. “Pregheremo tutti insieme, nativi e migranti, in nove differenti lingue – spiega don Sergio Natoli, direttore dell’Ufficio diocesano – perché finisca la tratta degli esseri umani, schiavi e crocifissi. La tratta di esseri umani, simbolo della schiavitù moderna, è ormai un fenomeno globale, che coinvolge le grandi centrali della criminalità organizzata, e quindi merita una risposta forte e globale da parte di tutti quelli che credono alla dignità della persona umana. Nel tollerare questa situazione – aggiunge – violiamo non solo le vittime, ma anche la nostra umanità comune e offendiamo le coscienze di tutti i popoli”. L’invito, nel quale riecheggiano le parole di Papa Francesco, è ad usare le armi della preghiera, del digiuno e della carità. “Seguire Gesù, venduto, torturato, ucciso, ma risorto infonde forza, speranza e fiducia nella “Resurrezione” di quanti ancora oggi sono resi schiavi e crocifissi”. [01]

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