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AGRIGENTO. LAMPEDUSA: “STRAGI ICONA DI COMMERCIO DELLA VITA”

Il grido che “la vita è sacra ed ineliminabile” si confonde con quello di “coloro che fuggono da una nazione, da un potere che, invece di essere custode di vita, si fa portatore di morte, si confonde, con il grido delle stragi del mare che, in questi ultimi tempi, stanno moltiplicandosi con terribile frequenza, diventando icona di illusione e menzogna, di violenza e commercio della vita umana”. Lo ha detto il nuovo Ordinario militare per l’Italia, monsignor Santo Marcianò, che domenica 10 novembre a Lampedusa ha presieduto una messa con le Forze Armate, concelebrata dai cappellani militari della Sicilia e dal parroco di Lampedusa, alla presenza del ministro della Difesa, Mauro, e dei vertici militari. E se la vita è ineliminabile essa “non può morire”: è questa, per mons. Marcianò, la verità profonda che dovrebbe animare lo svolgimento della delicata missione Mare Nostrum.

“Una missione – ha sottolineato l’Arcivescovo castrense – in cui la nostra stessa Nazione Italiana, prima ancora di aspettare la complessità di organizzazioni e decisioni internazionali, si è impegnata a non tradire le singole speranze dei fratelli che qui arrivano. Per farlo, ha bisogno di voi! Dei circa 1500 militari impegnati in questa missione che ha salvato solo in questo ultimo periodo più di 3.000 persone: una forza che combatte per vincere quella che Papa Francesco proprio qui ha condannato come globalizzazione dell’indifferenza”. “Continuate a farlo – ha concluso mons. Marcianò rivolgendosi ai militari presenti – in una missione che, al di là delle cifre, offre la cifra del valore immenso che può assumere il compito dei militari. È la cifra inestimabile del valore della vita umana: adulti e giovani, donne e bambini, anziani e piccoli nel grembo materno… ogni vita che voi avete salvato e salverete, scorgendo in ciascuno la sacralità dei figli di Dio”. [01]
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