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AGRIGENTO. NAUFRAGIO DI LAMPEDUSA: COMMEMORAZIONE DELLE VITTIME

Alla commemorazione istituzionale delle 366 vittime del naufragio di Lampedusa, che si svolge lunedì 21 ottobre, alle ore 16, sul litorale di San Leone ad Agrigento, saranno presenti anche mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, e mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo di Catania, insieme ad una delegazione della comunità religiosa islamica (Co.Re.Is) e della Chiesa copta. Monsignor Francesco Montenegro, Vescovo di Agrigento, non parteciperà perché impegnato in questi giorni a Londra in un incontro sulle migrazioni. Non ci saranno omelie, saranno lette solamente delle preghiere, secondo quanto confermato dalle tre diocesi siciliane coinvolte. Presenzieranno alla cerimonia il vicepremier Angelino Alfano, il ministro per l’integrazione Cecile Kyenge e rappresentanti della Regione Sicilia. Non ci sarà invece il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini, che ha criticato la commemorazione ed oggi è a Roma per un incontro pubblico al quale presenzierà il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il sindaco di Lampedusa, informano fonti locali, andrà anche mercoledì 23 ottobre a Bruxelles per incontrare il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz.

Intanto non si placano le polemiche sulla commemorazione, che avverrà senza bare perché le vittime sono state quasi tutte sepolte in cimiteri siciliani, spesso senza informazioni ai familiari perché considerati “dati sensibili” dalla prefettura di Agrigento.

Don Mussie Zerai, presidente dell’Agenzia Habeshia, critica l’annunciata presenza alla cerimonia dell’ambasciatore eritreo in Italia, “che rappresenta il regime da cui sono fuggite le centinaia di persone morte per scappare dall’orrore di quello stesso regime”. Secondo don Zerai l’ambasciatore eritreo ha chiesto al governo italiano la lista dei 148 eritrei sopravvissuti al naufragio di Lampedusa, negata dall’Italia perché i familiari potrebbero essere sottoposti a gravi ritorsioni in patria, tra cui multe esose e rischio carcere.

Anche la Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) esprime oggi rammarico e disaccordo per le modalità previste per la cerimonia: “Dovevano essere funerali religiosi, con i rappresentanti di tutte le confessioni, per dare una svolta in più al dialogo interreligioso e al rispetto dei diritti umani”.

Da Palermo è partita inoltre per Agrigento una delegazione di rappresentanti della comunità eritrea-etiope, dell’Osservatorio contro le discriminazioni razziali Noureddine Adnane, dei Laici missionari comboniani, dei salesiani ed altre realtà della società civile, per protestare contro una cerimonia istituzionale che definisce “tardiva e ipocrita”. “La situazione è delicata e confusa – spiega il settimanale della diocesi di Agrigento “L’amico del popolo” – e la città è blindata per il timore di manifestazioni. Non a caso è stato scelto un luogo chiuso e difficile da raggiungere”.

“È stato il momento del silenzio, basta con le polemiche – dice il Vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, al termine della celebrazione di commemorazione. In una nota diffusa dall’ufficio stampa della Diocesi, il Vescovo dice: “Abbiamo avuto la possibilità di commemorare con un atto di pietà e di amore i naufraghi di Lampedusa. Un atto di ricordo e di vicinanza alle famiglie, al di là delle ragioni che hanno mosso alcuni alle polemiche che, in questi momenti, a nulla servono. È stato il momento del silenzio perché oggi pomeriggio non era il momento del chiasso. Il silenzio e la preghiera sono serviti per un momento di raccoglimento per chi, in cerca di speranza ha trovato solo la morte. È stato un momento davvero commovente che ha visto l’incontro di fede con i fratelli musulmani, seppur con preghiere distinte ma accomunati nella stessa passione affettuosa verso uomini e donne che hanno perso la vita”. [01]

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