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RAGUSA. EDUCHIAMOCI ALLA CORRESPONSABILITÀ

 
 
Educhiamoci alla Corresponsabilità: è questo il tema ispiratore sul quale S.E. il Vescovo Paolo Urso, in comunione con il consiglio pastorale diocesano, i direttori degli uffici diocesani e i consigli parrocchiali, invita quest’anno la Comunità Diocesana a riflettere e a camminare insieme, dopo gli anni dedicati alla Libertà e alla Verità.
 
Ad introdurre il Piano pastorale 2013-2014, Gian Piero Saladino, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Ragusa, il quale scrive:
 
 
«Educhiamoci alla Corresponsabilità… capacità di decidere e rispondere insieme ai bisogni delle persone e delle comunità, conosciuti con l’occhio dell’amore e con la sapienza del cuore, seguendo i passi della conoscenza, del dialogo, della docilità allo Spirito e della valutazione e scelta delle priorità e degli impegni concreti. Questa capacità riguarda tutti, e se nella Chiesa c’è una varietà di ruoli, funzioni, ministeri e carismi, questi sono tutti uguali per dignità e per valore del contributo nell’edificare il Corpo di Cristo. La diversità non contrasta con l’unità ma ne espri-me la ricchezza, poiché nessuno è inutile e nessuno può restare con le mani in mano.
 
 
Educhiamoci alla Corresponsabilità.… poiché le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini di oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure dei discepoli di Cristo, che niente possono desiderare più ardentemente che servire con generosità ed efficacia gli uomini del mondo contemporaneo.
 
 
Educhiamoci alla Corresponsabilità… riguarda in particolare anche i laici, poiché questa è la conseguenza e modalità del nostro essere Chiesa. Contro la clericalizzazione dei laici – impe-gnati nella catechesi, nei servizi liturgici, nella cura delle strutture ecclesiastiche, ma spesso introvabili nelle frontiere più esposte della competenza professionale, del dibattito culturale, della promozione del bene comune, dove pure potrebbero dare il meglio di sé – bisogna urgentemente cambiare mentalità, restituire loro ruolo e possibilità, ridare slancio agli organismi di partecipa-zione con modalità originali e incisive per sollecitare il comune decidere e il comune rispondere nella Chiesa locale. Non servono laici “collaboratori”, servono laici “corresponsabili”, maturi e impegnati.
 
 
Educhiamoci alla Corresponsabilità.. con un cammino di formazione più attenta e puntuale alla visione di Chiesa, rivolta anche agli adulti, ai formatori, alle famiglie, per sostenerne la missione e affidata a chi ha fede vera, senso vivo di appartenenza alla Chiesa, capacità di costruire relazioni positive, disponibilità ad affinare la propria competenza specifica e a collaborare con altri educatori e con tutto il territorio. La formazione è vitale per la Chiesa come “casa e scuola di comunione”, ed è un diritto-dovere per tutti!
 
 
Educhiamoci alla Corresponsabilità… con un cammino di innovazione pastorale, che superi la logica dell’agenda dell’anno precedente e della delega, dell’emergenza e delle rivendicazioni. La novità ci fa paura, ma Dio porta novità e ci chiede di fidarci totalmente di Lui. Non possiamo rimanere a guardare, scaricando su altri le nostre carenze e aspettando Godot, ma è necessario rivedere sul serio, e profondamente, l’impostazione pastorale delle nostre comunità, mettendo sempre insieme rispetto delle vocazioni e dei ruoli di ciascuno e corresponsabilità di tutti.
 
Educhiamoci alla Corresponsabilità… con relazioni adulte, basate su un clima di fraternità, che non si sceglie ma è donata da Dio come impegno per tutti, e tutti rende uguali, pastori e laici, un clima di dialogo senza reciproche accuse, fatto di chiarezza, di mitezza, di fiducia e di prudenza, poiché non si può dialogare se c’è menzogna e ipocrisia. Vogliamo costruire corresponsabilità nell’attenzione alla vita affettiva, al lavoro e alla festa, alla fragilità umana, alla tradizione e alla cittadinanza.
 
 
Questi ed altri pensieri fanno di una riflessione radicata nella Parola dell’Antico e del Nuovo Testamento (Salmo 119, Vangeli di Matteo e di Giovanni, Atti degli Apostoli, Lettere di S. Paolo), ispirata all’insegnamento del Concilio Vaticano II e dei Papi (Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Francesco) e arricchita da pagine illuminanti di uomini come Eric-Emmanuel Schmitt, Ignazio di Loyola, Erich Fromm, Bruno Maggioni, Bruce Marshall, Primo Mazzolari, Luigi Alici, Paola Bignardi, Gianni Ambrosio, Tomasi di Lampedusa, Italo Calvino, una stupenda provocazione che dovrà accompagnare, nella prassi, il miglioramento della Chiesa ragusana negli anni che ci attendono».
 
 
Il Piano Pastorale esorta  tutti a vivere l’ adorazione eucaristica in ogni comunità come professione di corresponsabilità; ad approfondire la Lettera di San Paolo agli Efesini nei centri di ascolto della parola; ad istituire  centri di ascolto della vita dei fratelli; a rimodulare della scuola di teologia di base per rivitalizzare la partecipazione dei fedeli; a promuovere incontri sull’impegno socio-politico dei fedeli laici e di quelli per i membri dei consigli pastorali e per gli affari economici.
 
 
 
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