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CALTAGIRONE. MUSEO DIOCESANO: LABORATORI DIDATTICO-ARTISTICI

Hanno preso il via al Museo diocesano di Caltagirone i Laboratori didattico – artistici dedicati ai fruitori più giovani. Ad inaugurare l’Aula didattica sono stati oggi, mercoledì 8 maggio, gli alunni delle classi IV A e IV B della Scuola Primaria “Principe di Piemonte” dell’Istituto Comprensivo “E. Drago” di Messina, accompagnati dai docenti e dalla preside prof.ssa Giusy Scolaro.

Ad accogliere i giovani ospiti sono stati il direttore del Museo diocesano, don Fabio Raimondi, e il personale. “Pensiamo al Museo – afferma don Raimondi – come un veicolo per lanciare nuove sfide di crescita culturale e sociale e per intraprendere percorsi che valorizzino idee nuove e progetti nuovi. Non solo quindi un contenitore di conservazione, ma anche un volano a servizio del genio dell’intera Diocesi”.

Dopo il corale saluto d’accoglienza che ha visto i giovanissimi visitatori coinvolti in un bans iniziale, è stata vissuta un’intera giornata al Museo nel gioco, nella fantasia, nell’arte sacra, nella conoscenza ed espressione di sé. I ragazzi sono stati guidati all’analisi artistica attraverso il gioco, il problem solving, il brainstorming. Il “gioco della rete delle relazioni” ha permesso di impostare i lavori della giornata sulla dimensione positiva della collaborazione.

Il gruppo, poi, diviso in due squadre ha vissuto, alternandosi, due importanti momenti di formazione. Nella prima attività, gli alunni, seguendo le indicazioni del “Pastorale Speciale”, sono andati per le vie della cripta e poi della quadreria, tra oggetti per la liturgia e quadri, alla ricerca dei pezzi perduti di un grande forziere. La seconda attività li ha visti immersi nell’ascolto delle proprie emozioni e nella manualità, per dare ad esse, attraverso l’argilla, una forma. Il racconto di come i calatini, nel corso dei secoli, hanno saputo imprimere all’argilla forme e colori, ha avvalorato questo momento di creatività.

Le due squadre, successivamente, si sono incontrate nella Cappella neogotica del Museo e hanno riunito i pezzi trovati durante la caccia al tesoro al Museo. Come per incanto il forziere è stato ricomposto in un grande puzzle e la chiave ritrovate nei pressi della tavola fiamminga del XV secolo, probabilmente del famoso pittore Vrancke van der Stockt, raffigurante il “Trono della Grazia, il Giudizio Universale e lo Spasimo della Vergine”, ha permesso l’apertura dello stesso.

I bambini, che attendevano impazienti, hanno trovato un grande “tesoro”: delle matite con le quali disegnare la loro storia e la storia del mondo. Ognuno, infine, ha ottenuto una parte di tale tesoro: tante matite e segnalibri.

Il progetto di sviluppo dell’Aula didattica e dei laboratori è stato condotto da tre esperte calatine, le pedagogiste Antonella Ferrisin e Monia Astuto, e Maria Pina Di Giacomo, esperta in comunicazione della cultura. [01]

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