NOTO. CARITAS: “LA FEDE SENZA LA CARITÀ È UN ALBERO SENZA RADICI”
“Perché le radici diventino albero che dà i frutti, la Caritas invita a coltivare nella Quaresima l’attenzione verso i più deboli. E questo in due modi – spiega Maurilio Assenza, direttore diocesano della Caritas di Noto – attraverso le sentinelle della misericordia, persone sagge e riconosciute dal parroco e dalla comunità che in tutti i quartieri siano capaci di accorgersi di chi ha bisogno e comunicarlo alla comunità soprattutto nella messa domenicale, e attraverso una particolare attenzione ai diversamente abili, perché nessuno di loro resti senza qualcuno che sostenga e dia una mano. La loro presenza a messa e nella catechesi – aggiunge – è necessaria per la verità della nostra vita cristiana: dobbiamo accorgerci di loro se mancano, superare difficoltà di integrazione, essere disponibili per accompagnare, ripensare la messa di tutti con linguaggi e gesti che la rendano a tutti comprensibile, superare eventuali disagi nella catechesi con ragionamenti e rimodulazioni che abbiamo il sapore del Vangelo”.
Le proposte per la Quaresima di carità 2013 diventano allora: trovare un momento in cui interrogarsi come comunità sull’accoglienza di ogni diversità, magari in un contesto penitenziale in cui maturare passi concreti; una Via Crucis che raccolga tratti della passione del Signore, del suo dolore e del suo affidamento, che continua nel dolore e nell’affidamento dei diversamente abili; preparare bene la colletta che verrà portata al Vescovo nella messa crismal, che quest’anno sarà dedicata per metà al MAli e per metà ai segni di condivisione progettati per i diversamente abili, quali ad esempio la Casa Tobia, segno collegato alla Fondazione Madre Teresa voluta da Mons. Nicolosi; a Modica ci sono i Piccoli Fratelli e la Cooperativa Portogallo, che ha avviato da poco la fattoria didattica don Tonino Bello per il reinserimento dei diversamente abili; a Pachino l’Agape ha avviato i lavori per il Dopo di noi, per il sostegno dei diversamente abili quando vengono a mancare i genitori; ad Avola ci sono i Superabili, con i loro laboratori e l’inserimento attraverso lo sport; a livello diocesano l’Unitalsi cura i pellegrinaggi ai santuari. [01]
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