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NOTO. CARITAS: “LA FEDE SENZA LA CARITÀ È UN ALBERO SENZA RADICI”

Nel messaggio per la “Quaresima nell’anno della fede” il Papa ricorda lo stretto legame tra fede e carità. La carità senza la fede rischia di mancare di radici, la fede senza la carità è un albero senza radici. Per questo la Caritas diocesana di Noto propone in modo esemplare, dopo la liturgia delle Ceneri, di iniziare insieme questo tempo di grazia e di conversione salendo al “monte di Dio”, invitando tutti e in modo particolare animatori Caritas e volontari, per il ritiro di Quaresima, che si terrà come di consueto dalle monache benedettine di Modica dalle ore 16,30 alle 19 di oggi, domenica 17 febbraio. Vi sarà prima la meditazione di don Corrado Lorefice, che aiuterà a leggere come segno dei tempi la crescente povertà, e quindi la preghiera del vespro insieme alle Monache benedettine.

“Perché le radici diventino albero che dà i frutti, la Caritas invita a coltivare nella Quaresima l’attenzione verso i più deboli. E questo in due modi – spiega Maurilio Assenza, direttore diocesano della Caritas di Noto – attraverso le sentinelle della misericordia, persone sagge e riconosciute dal parroco e dalla comunità che in tutti i quartieri siano capaci di accorgersi di chi ha bisogno e comunicarlo alla comunità soprattutto nella messa domenicale, e attraverso una particolare attenzione ai diversamente abili,  perché nessuno di loro resti senza qualcuno che sostenga e dia una mano. La loro presenza a messa e nella catechesi – aggiunge – è necessaria per la verità della nostra vita cristiana: dobbiamo accorgerci di loro se mancano, superare difficoltà di integrazione, essere disponibili per accompagnare, ripensare la messa di tutti con linguaggi e gesti che la rendano a tutti comprensibile, superare eventuali disagi nella catechesi con ragionamenti e rimodulazioni che abbiamo il sapore del Vangelo”.

Le proposte per la Quaresima di carità 2013 diventano allora: trovare un momento in cui interrogarsi come comunità sull’accoglienza di ogni diversità, magari in un contesto penitenziale in cui maturare passi concreti; una Via Crucis che raccolga tratti della passione del Signore, del suo dolore e del suo affidamento, che continua nel dolore e nell’affidamento dei diversamente abili; preparare bene la colletta che verrà portata al Vescovo nella messa crismal, che quest’anno sarà dedicata per metà al MAli e per metà ai segni di condivisione progettati per i diversamente abili, quali ad esempio la Casa Tobia, segno collegato alla Fondazione Madre Teresa voluta da Mons. Nicolosi; a Modica ci sono i Piccoli Fratelli e la Cooperativa Portogallo, che ha avviato da poco la fattoria didattica don Tonino Bello per il reinserimento dei diversamente abili; a Pachino l’Agape ha avviato i lavori per il Dopo di noi, per il sostegno dei diversamente abili quando vengono a mancare i genitori; ad Avola ci sono i Superabili, con i loro laboratori e l’inserimento attraverso lo sport; a livello diocesano l’Unitalsi cura i pellegrinaggi ai santuari. [01]

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