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CALTAGIRONE. FUCI: INIZIARE L’ANNO CON LA “GRAMMATICA DELLA FEDE”

Oggi, domenica 30 settembre, alle 17, presso la Sala Congressi dell’Hotel Villa Sturzo, il gruppo Fuci calatino inaugurerà ufficialmente l’anno diocesano. Apriranno i lavori l’assistente spirituale diocesano della Federazione, don Sebastiano Caniglia, ed i presidenti diocesani, Giuseppe Rizzo ed Angela Tinto. Il programma prevede, successivamente, la prolusione del rev.do prof. Francesco Brancato, docente di Dogmatica all’Istituto Teologico San Paolo di Catania, sul tema “Credere di credere? La grammatica della fede”. In linea con l’Anno della Fede, la Fuci calatina propone alla riflessione comune “la fede non come sentimentalismo o intimismo, bensì come opportunità per un ripensamento dell’idea stessa di ragione che nella fede riscopre un dinamismo interiore alla trascendenza ed all’impegno profetico nel mondo”. L’evento segna la conferma di una presenza attiva e motivata della Fuci a Caltagirone. Presenti per l’occasione anche gli ex fucini, a testimonianza della lunga storia della Federazione in Diocesi. “La Fuci, quale movimento culturale che si ripresenta nel panorama calatino dopo anni d’assenza – afferma Angela Tinto -, spera, con questa occasione, di dimostrare che esistono ancora giovani che hanno voglia di “fare” e di partecipare al dibattito pubblico”. Attualmente sono due i gruppi Fuci nella Diocesi, uno a Caltagirone che conta trenta aderenti, l’altro a Scordia con venti aderenti, ma i responsabili diocesani puntano ad incrementare i gruppi diffondendo la proposta federativa anche in altre comunità cittadine della Diocesi. “La Fuci ha una lunga storia fatta di impegno per la Chiesa ed il Paese – afferma don Caniglia -. In Diocesi ci siamo scommessi in questo percorso, con l’obiettivo di instaurare un nuovo dialogo fra fede, cultura e società, contribuendo così a ricostruire la trama di una prestigiosa tradizione locale all’impegno pubblico dei credenti. In questa sfida puntiamo ancora una volta sui giovani sostenendo la loro crescita umana e culturale e la loro maturazione nella fede”. [01]

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