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TRAPANI. AC: “FAMIGLIA, LAVORO, FESTA: QUALE EQUILIBRIO?”

“Famiglia, lavoro e festa: quale equilibrio?”. E’ questo il tema della quarta tappa del percorso per le famiglie promosso dall’Azione Cattolica diocesana di Trapani. L’incontro si terrà oggi, domenica 27 marzo, con inizio alle 18, nel Santuario di San Vito Lo Capo, con la celebrazione eucaristica e a seguire l’incontro delle famiglie. Il relatore sarà Ernesto Preziosi, autore di numerosi saggi di storia contemporanea e direttore della promozione istituzionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Preziosi è stato anche direttore dell’Istituto Paolo VI per la storia dell’Azione Cattolica e del Movimento Cattolico in Italia. “Famiglia, lavoro e tempo libero sono realtà molto legate fra loro, che hanno bisogno di ritrovare quel giusto rapporto di simbiosi, da cui dipende la costruzione dell’intero tessuto sociale. Questo avviene – affermano i responsabili del percorso i coniugi Giancarla e Ninni Gallina – come conseguenza delle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro (precarietà, crisi economiche, ristrutturazioni, mobilità) oppure a causa di scelte personali volte alla ricerca di una crescita professionale. Contemporaneamente, al loro interno le famiglie sopratutto quelle più giovani hanno bisogno di dedicare molto tempo alla cura dei propri cari, sforzandosi di avere attenzioni particolari per ciascuno di loro. La complessità delle situazioni – continuano – è amplificata ulteriormente dal fatto che i ruoli dei genitori spesso devono essere interscambiabili, essendo entrambi lavoratori fuori casa. E’ importante allora andare a esaminare il modo con cui noi viviamo l’esperienza del lavoro, per capire come esso aiuta o limita la crescita della nostra famiglia. Per superare i problemi generati da questo rapporto famiglia-lavoro ci può aiutare una riflessione su come siamo abituati a intendere e a vivere il riposo e sopratutto la festa – affermano Giancarla e Ninni Gallina – La festa ci libera dalla schiavitù assolutizzante del lavoro e ci dà spazio per capire che apparteniamo a Dio, per curare le relazioni con i nostri cari, per contemplare la bellezza del creato”. Gli educatori dell’Acr si prenderanno cura dei bambini. [01]

 
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