25 aprile 2025
Servizio regionale per la pastorale Penitenziaria
FESTA REGIONALE DELLA MISERICORDIA PER I DETENUTI E LE LORO FAMIGLIE: A CALTANISSETTA LA SECONDA EDIZIONE
Seconda edizione della Festa Regionale della Misericordia per i detenuti e le loro famiglie. Si è svolta il 25 aprile a Caltanissetta organizzata dal Servizio regionale per la pastorale Penitenziaria della Conferenza Episcopale Siciliana, coordinata da don Paolo Giurato. Un centinaio i presenti, cappellani delle carceri di Sicilia, direttori diocesani, volontari e detenuti con le rispettive famiglie.
In apertura don Paolo ha rivolto parole di benvenuto agli intervenuti portando i saluti di mons. Giovanni Accolla, Arcivescovo di Messina e delegato per la pastorale penitenziaria, impedito a partecipare. Ha preso quindi la parola don Raffaele Grimaldi dal 1° gennaio 2017 Ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane, proveniente da oltre venti anni di esperienza nel Centro Penitenziario “Secondigliano” di Napoli. Nel suo intervento don Raffaele ha ricordato con gratitudine i tanti gesti di attenzione che il defunto Papa Francesco ha riservato al mondo carcerario: “Noi cappellani – ha detto nel suo intervento – tutta l’amministrazione penitenziaria, i carcerati, il mondo del volontariato, esprimiamo profonda gratitudine al Papa degli ultimi, dei senza voce, dei marchiati, nei suoi molteplici viaggi apostolici, ha sempre incontrato nelle diverse carceri i molti reclusi. Ogni Giovedì Santo – ha proseguito l’Ispettore generale – si è chinato davanti ai carcerati, con grande umiltà e senza pregiudizi, lavando loro i piedi. Con i suoi gesti profetici, ha insegnato a tutti, la via dell’attenzione all’altro incarnando “la chiesa del grembiule” . In questo Giubileo della Speranza, non ha fatto mancare alla chiesa tutta, lo sguardo verso i reclusi, aprendo una Porta Santa nel Carcere di Rebibbia. È stato un martire dell’ Amore e un Profeta scomodo, con i suoi gesti, con le sue parole, ha messo in crisi molte coscienze, riportando la Chiesa alle origini del Vangelo: “una Chiesa povera con i poveri”. Francesco – ha concluso – ritorna tra le braccia di Dio per ricevere la ricompensa giusti”. In particolare don Raffaele ha voluto sottolineare come nonostante la sofferenza e la malattia Francesco non ha voluto far mancare nel giovedì Santo scorso, la sua ultima presenza accanto ai detenuti di Regina Coeli, per dire ancora a tutta la società di non puntare il dito verso chi ha sbagliato e di offrire sempre possibilità di recupero. Un vero profeta di speranza.
Dopo il suo intervento vi sono state diverse testimonianze di cappellani, volontari e detenuti che hanno voluto evidenziare, pur nelle grandi difficoltà, i piccoli segni di speranza che si possono seminare in un mondo dove la speranza sembra impossibile. La santa messa e il pranzo offerto dai vescovi siciliani ha concluso la giornata.
Per la cronaca ricordiamo che in Italia sono circa 60mila i detenuti ristretti nelle carceri, assistiti da oltre 240 cappellani. L’Ispettore, don Raffaele Grimaldi, e l’Ispettorato Generale svolgono la funzione di vigilanza sul servizio religioso svolto dai cappellani negli istituti penitenziari. Inoltre, l’Ispettore rappresenta un punto di riferimento tra il dipartimento dell’Amministrazione Penitenziari e della Giustizia Minorile, la C.E.I. e la Santa Sede.
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