18-20 febbraio 2025
Conferenza episcopale siciliana
PROGETTO NICEA 2025: TRE GIORNI DI APPROFONDIMENTO A MESSINA SU “LA RICEZIONE DEL PRIMO CONCILIO NICENO”
Nella ricorrenza del XVII centenario del primo Concilio di Nicea (325 – 2025), la Conferenza episcopale siciliana, “per ravvivare la memoria di quell’importante assise che ha consegnato ai credenti il Simbolo della fede cristiana”, ha organizzato una serie di iniziative culturali, celebrative ed ecumeniche, unificate sotto la denominazione “Progetto Nicea 2025”.
Dal 18 al 2o febbraio l’Arcidiocesi di Messina e la città, “a motivo della presenza e della lodevole attività accademica dell’Istituto teologico “San Tommaso” e della prestigiosa Università degli studi”, è stata scelta dai vescovi siciliani come sede per lo svolgimento di una “tre giorni” di approfondimento su “La ricezione del primo Concilio niceno “. Ai lavori prenderà parte l’arcivescovo Severios Roger Akhrass, vicario per gli Studi siriaci del Patriarcato siro-ortodosso.
Sarà l’Università degli studi – Accademia Peloritana dei Pericolanti -, ad accogliere il primo giorno del seminario di studi. Dopo i saluti di don Vito Impellizzeri, preside della Facoltà teologica di Sicilia, e don Giovanni Russo, direttore dell’Istituto teologico “San Tommaso” di Messina, e l’introduzione ai lavori di don Calogero Cerami, della Facoltà teologica di Sicilia, sarà l’arcivescovo Akhrass a tenere la prima relazione dedicata al tema “La ricezione del concilio di Nicea nella chiesa ortodossa siriaca“. A seguire Emanuele Castelli, dell’Università di Messina, Dipartimento di civiltà antiche e moderne, interverrà su “Il simbolo della fede tra Nicea e Costantinopoli“. Nel corso della mattina anche gli interventi di don Bartolo Saltalamacchia, dell’Istituto Teologico “San Tommaso” di Messina, e di don Vincenzo Lombino, della Facoltà teologica di Sicilia, che interverrà su “Primato romano e patriarcato in Sicilia. Da Nicea a Nicea “.
Nel pomeriggio di martedì 18 si proseguirà nell’Aula Magna dell’Istituto “San Tommaso” con “La questione dei ‘testi recepti’ di Nicea: la problematica ricezione storiografica delle narrazione del Concilio in assenza degli atti e delle fonti“. La relazione sarà di don Stefano Brancatelli, del “San Tommaso”. A seguire, don Antonino Sapuppo, dello Studio Teologico “San Paolo” di Catania e direttore del Centro “Madre del Buon Pastore” per la formazione permanente del clero per la CESi, guiderà la riflessione su “Prospettive del percorso teologico come ricezione del Concilio di Nicea“. Prima della chiusura della sessione di lavoro, l’intervento dell’arcivescovo Akhrass.
Il tema scelto per la seconda giornata, mercoledì 19 febbraio, è “Farà cessare le guerre sino ai confini della terra“. Alle 18, presso la Basilica cattedrale S. Maria Assunta, la preghiera ecumenica con l’arcivescovo Akharass, mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza episcopale siciliana, mons. Giovanni Accolla, arcivescovo di Messina-Lipari- Santa Lucia del Mela e archimandrita del Santissimo Salvatore, e i vescovi di Sicilia.
Giovedì 20 febbraio, alle 10.30, presso il Seminario arcivescovile l’evento si concluderà con la presentazione di un’opera segno: l’adozione di un seminarista siro-ortodosso, alla presenza dell’arcivescovo Severios Roger Akhrass e del vescovo ausiliare di Messina mons. Cesare Di Pietro.
Farà fatto dono all’arcivescovo delle reliquie dei Santi Compagni di San Placido, considerato santo e martire dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Le reliquie sono conservate nella chiesa di san Giovanni di Malta – San Placido e Compagni Martiri a Messina, all’interno di un antico sacello fatto realizzare nel 1616 dal Senato della Città dopo il ritrovamento del 4 agosto 1558. Altre reliquie del santo sono custodite a Poggio Imperiale (FG), a Biancavilla, in provincia di Catania, a Castel di Lucio (ME) a Seminara (RC).
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