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«STORIA DI UNA “COMPAGNIA” CHE ANCORA CONTINUA»: PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI F. INGUANTI SUI 60 ANNI DI COMUNIONE E LIBERAZIONE A PALERMO

«STORIA DI UNA “COMPAGNIA” CHE ANCORA CONTINUA»: PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI F. INGUANTI SUI 60 ANNI DI COMUNIONE E LIBERAZIONE A PALERMO

di Francesco Inguanti

 

La storia di Comunione e Liberazione a Palermo prende avvio negli anni ’60, sotto la denominazione di Gioventù Studentesca e giunge fino ai nostri giorni. Una storia di trame ed intrecci che soprattutto nei primi decenni sembravano non avessero un disegno, una prospettiva e che poi, soprattutto negli anni ’80 hanno preso la strada che tutti oggi le riconoscono. Questo libro ripercorre gli anni iniziali che vanno dal 1963 al 1971 e coglie l’occasione per rendere il giusto merito al padre gesuita Guglielmo Neri che ne fu promotore e guida.

Questa ricerca si aggiunge alla già ampia serie di libri che rievocano la vicenda di Gioventù Studentesca e poi Comunione e Liberazione nei primi decenni dalla nascita del Movimento come un contributo di grande interesse. Infatti, mentre finora si erano raccontate storie di iniziative e di comunità prossime o comunque direttamente collegate alla comunità di Milano, animata dal suo stesso fondatore don Luigi Giussani, questa volta è diverso. Si tratta di un gruppo di persone che, avendo percepito il valore dell’esperienza di Chiesa sorta attorno a lui, non senza fatiche e contrattempi cercano il contatto con Cl, poi quasi lo perdono e si disperdono. Infine, alcuni di loro riescono a ricostruirlo resi tenaci dalla convinzione che ciò sia essenziale per la loro fede e per la loro presenza nella Chiesa e nella città di Palermo.

Il libro contribuisce ad approfondire la memoria di quegli anni così lontani, riportando fatti e documenti in gran parte poco noti, ma tutti utili a legare fino a noi fili che sembrano siano stati spezzati, ma che poi ritornano in forza di un disegno che la nostra pur fulgida fantasia non avrebbe potuto immaginare.

Essi sono interessanti perché ci aiutano a comprendere l’oggi in cui viviamo, così apparentemente diverso ma in fondo così simile perché interroga la domanda cruciale che interpellava i giovani di allora, da Milano a Palermo, e che li interpella anche oggi.

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