19-20 maggio 2023
Ufficio regionale per la Carità
IL VANGELO DELLE OPERE E NELLE OPERE: LA CARITAS SICILIA A CONVEGNO SULL’EVANGELIZZAZIONE. FOCUS SU GIOVANI, LAVORO E MIGRAZIONI
Due giorni per affrontare il tema dell’evangelizzazione e chiedersi quanto le opere della carità siano “scaturenti e coerenti” con il Vangelo. I direttori e le equipe Caritas di tutte le diocesi di Sicilia si sono riuniti per due giorni – venerdì 19 e sabato 20 maggio – a Mazara del Vallo per celebrare il Convegno regionale delle Caritas di Sicilia.
I lavori hanno preso il via con la presentazione dell’icona evangelica del seminatore, a partire dalla quale i partecipanti hanno riflettuto e si sono interrogati su carità e sull’evangelizzazione.
A tracciarne i contorni è stato mons. Angelo Giurdanella, vescovo di Mazara del Vallo, che ha posto l’accento sulla “necessità della pazienza tipica di chi semina, la stessa che usa il Signore, camminando accanto a noi come accanto ai discepoli di Emmaus, senza forzare il nostro ritmo ma facendosi compagno sulle nostre vie e col nostro passo“.
Dopo la preghiera, i lavori sono entrati nel vivo affrontando tre diversi ambiti – giovani, lavoro, immigrazione – da una doppia prospettiva: evangelica, appunto, e socio-antropologica.
I tre temi sono stati approfonditi da altrettanti relatori esperti: Erica Tossani di Caritas ambrosiana e referente nazionale YoungCaritas, Laura Bianchi di Caritas Italiana e Simone Breccia, direttore della Caritas diocesana di Ancona-Osimo (guarda il video)
L’approfondimento dei relatori ha potuto avvalersi anche della condivisione in assemblea di alcune esperienze in atto nel territorio siciliano e della presentazione di testimonianze presentate direttamente dai protagonisti. Da tutti questi stimoli è partita poi la riflessione: i direttori diocesani e quanti li affiancano nel lavoro quotidiano nelle Chiese di Sicilia, suddivisi in laboratori tematici, hanno individuato le criticità e tracciato le linee dei bisogni, delle aspettative, dei desideri e delle speranze che saranno la base dei progetti prossimi.
Il secondo giorno si è aperto con la restituzione in assemblea di quanto emerso nei laboratori. Al centro della mattina l’intervento di Ignazio Punzi, psicologo, psicoterapeuta e formatore, che ha tracciato quella che è stata definita “la prospettiva socio-antropologica dell’evangelizzazione“. Tra le indicazioni affidate ai partecipanti al Convegno regionale delle Caritas di Sicilia, la necessità del cammino, del decentramento, di uscire dalla nostra zona di comfort, il bisogno di ciascuno di abitare la propria fragilità, la differenza tra fraternità o filantropia, e la responsabilità di ciascuno di fare entrare Dio – che “sta alla porta e bussa” – nelle nostre vite e nei nostri contesti.
Le conclusioni dei lavori sono state affidate a mons. Giovanni Accolla, arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela e delegato della CESi per la Carità, e a Giuseppe Paruzzo, direttore dell’Ufficio per la Carità della Conferenza episcopale siciliana. Per il presule “se le nostre azioni, anche credibili, non hanno un retroterra di ascolto e di rinnovamento della nostra vita, rischiano di diventare monche. La dimensione di vita interiore è fondamentale“. Ha invitato a ricordare che l’attività di Gesù ha inizio con il battesimo: “un battesimo di penitenza, rispetto al quale Cristo non si tira indietro neanche di fronte alle rimostranze del Battista“.
Nel corso della due giorni, la Caritas di Mazara del Vallo ha riservato ai partecipanti al convegno una accoglienza affettuosa e calorosa, che è passata anche attraverso due progetti portati avanti in diocesi.
Innanzitutto il “Progetto Donna” che coinvolge – in percorsi, laboratori e incontri – donne appunto, soprattutto di origini tunisine, che vivono da decenni a Mazara del Vallo. Loro le specialità dolci e salate della Tunisia e del Marocco offerte nelle pause tra una sessione di lavoro e l’altra.
L’altro progetto diventato occasione di convivialità e condivisione è quello che riguarda “Il ciliegio”, struttura dedicata al turismo rurale, che ha sede a Salemi in una struttura confiscata alla mafia e che è gestito dalla Fondazione “San Vito Onlus” e Caritas diocesana.
Lì si è stato offerto il pranzo che ha chiuso la due giorni e che ha avuto un doppio valore: sociale e di condivisione dell’impegno per la legalità da un lato e culinario dall’altro, dal momento che offre buona cucina, con prodotti di stagione e locali, in un ambiente familiare.
GALLERIA FOTOGRAFICA
(clicca sulla foto per sfogliare e vedere tutte le immagini)
Condividi