05 maggio 2023
Conferenza episcopale siciliana
UN OSSERVATORIO SULLA DIFFUSIONE DELLA LEGALITA’ E DUE CENTRI DI AGGREGAZIONE IN OGNI DIOCESI DI SICILIA: PROTOCOLLO D’INTESA TRA CONFERENZA EPISCOPALE SICILIANA E COMMISSIONE ANTIMAFIA DELL’ARS
Un “Osservatorio permanente sulla diffusione della legalità”, con sede a Palermo, presso la Conferenza episcopale siciliana, composto da cinque esperti nominati dalla CESi e cinque nominati dalla Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia, ma anche due nuovi centri di aggregazione per ogni diocesi, ai fini della diffusione della cultura della legalità e della solidarietà.
Sono entrambe iniziative previste dal protocollo d’intesa stipulato oggi nel capoluogo siciliano, nella sala Rossa di Palazzo Reale, tra mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza episcopale siciliana, e l’on. Antonello Cracolici, Presidente della commissione Antimafia all’Ars.
La firma arriva a pochissimi giorni di distanza dal 30esimo dall’invito alla conversione dei mafiosi che Giovanni Paolo II lanciò dalla Valle dei Templi di Agrigento. Era il 9 maggio 1993.
“Sconfiggere un fenomeno radicato come la mafia – ha detto mons. Raspanti – esige che le forze in campo collaborino tra loro e facciano rete per creare fermento culturale. E’ un problema di mentalità che richiede una ferma presa di posizione da parte di tutti, per questo abbiamo lavorato per una collaborazione che sia sistemica e non episodica con la commissione regionale Antimafia”.
Per il presidente Cracolici, “occorre creare una Caritas della legalità che servirà a rendere sistemico l’impegno per antimafia e a organizzare meglio il sistema di contrasto all’indifferenza, che è il primo esercito della cultura mafiosa. Dobbiamo realizzare delle reti di partecipazione e conoscenza per creare una cultura della solidarietà operativa in tutta la Sicilia e in grado di marginalizzare la reputazione dei mafiosi, devono sentirsi degli estranei nelle nostre comunità”.
La partecipazione all’Osservatorio sarà a titolo gratuito e non darà diritto ad alcun rimborso spese. Tra i compiti previsti, quello di favorire progetti a sostegno di minori e famiglie e a supporto di quelle fasce di popolazione che più rischiano l’emarginazione sociale. I nuovi centri di aggregazione nelle diocesi saranno a sostegno della solidarietà e dell’antimafia sociale. Anno per anno, le attività dell’osservatorio saranno rese pubbliche e divulgate con un evento per suggerire politiche regionali sulla legalità.
ALLEGATI
- Testo integrale del Protocollo CESi – Commissione antimafia
- Comunicato stampa congiunto Cesi – Commissione antimafia Ars per firma protocollo
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