12 marzo 2020
Ufficio regionale per la Liturgia
LITURGIA E PREGHIERA NEL TEMPO DI COVID-19
Se in questo periodo di emergenza non si partecipa alla messa domenicale si commette peccato?
In questo tempo di vera prova “quaresimale”, l’impossibilità di celebrare con il popolo l’Eucaristia domenicale e festiva, seppure rattrista, tuttavia non deve scoraggiare. Obbligati dalla situazione attuale, rimanendo a casa e pregando in famiglia o personalmente e per un congruo tempo, si santificherà il Giorno del Signore. Questa preghiera sarà la forma idonea per vivere il precetto della santificazione della Domenica, non peccando contro il terzo Comandamento.
Come si può pregare, dunque, mentre non è possibile la celebrazione eucaristica?
Gli Uffici liturgici diocesani possono preparare e promuovere, anche con i Social, sussidi per la preghiera in famiglia e personale, da inoltrare ai parroci e agli altri presbiteri e diaconi. Questi li possono adattare inserendo magari una breve riflessione omiletica e così a loro volta li inoltreranno a tutte le famiglie e ai parrocchiani. Per i suddetti sussidi, preferibilmente, la forma più indicata è quella della Liturgia della Parola (segno di croce, atto penitenziale, letture bibliche, riflessione, silenzio, professione di fede, preghiera universale, Padre nostro, orazione conclusiva, memoria della Beata Vergine Maria, conclusione) riportando le letture proprie di ogni domenica e solennità.
Durante la celebrazione della messa, la chiesa resta chiusa?
Per evitare che durante la celebrazione della messa “senza il popolo” si creino assemblee di fedeli anche solo spontanee, i sacerdoti celebrino la santa messa quando le chiese sono chiuse.

Si può ricevere l’Eucaristia al di fuori della messa?
Il tempo di prova che si sta vivendo, permette a noi cristiani di recuperare il senso del digiuno eucaristico e del digiuno dall’eucaristia, che la Chiesa nelle sue diverse tradizioni ha sempre conosciuto. Questo può aiutare a rivalutare l’importanza del nutrimento della Parola di Dio, apprezzare la bellezza di quanto abbiamo sempre a disposizione, accrescere il desiderio della partecipazione ecclesiale all’Eucaristia.
Se un singolo fedele richiede ad un ministro ordinato di ricevere la comunione eucaristica fuori dalla messa questi, sempre nel rispetto delle misure igienico-sanitarie e comportamentali già indicate e delle norme di sicurezza della distanza interpersonale previste dal DPCM, potrà comunicare il fedele. L’eucaristia sarà data sempre sulle mani.
Nel rispetto del DPCM, si precisa che non si devono organizzare celebrazioni anche per alcuni fedeli e a porte chiuse, per distribuire loro la comunione eucaristica.
Si possono celebrare battesimi?
Dato il periodo di emergenza che stiamo vivendo e in ossequio responsabile alle norme emanate dal Governo italiano , è bene che si rimandino eventuali battesimi alla Veglia pasquale e al successivo tempo di Pasqua, sempre se non ci saranno ulteriori disposizioni legislative legate a questo periodo di contagio virale. Celebrazioni come quelle battesimali hanno anche un loro valore sociale e possono creare situazioni ingestibili e contrarie a quanto disposto dal DPCM.
Se si presenteranno situazioni di battesimi di bambini in pericolo di morte, questi saranno celebrati in casa o in clinica, sempre nel rispetto delle misure igienico-sanitarie e comportamentali già indicate e delle norme di sicurezza della distanza interpersonale e in strettissima forma privata (il ministro del battesimo, i genitori, il padrino e la madrina, qualora siano stati scelti). Si deve procedere sempre e con diligenza all’annotazione dell’avvenuto battesimo negli appositi registri.
I matrimoni possono essere celebrati, magari solo con i testimoni e i parenti stretti?
Anche per i matrimoni vale quanto precedentemente detto per i battesimi: infatti, anche le celebrazioni nuziali hanno un loro valore sociale e possono creare situazioni ingestibili e contrarie a quanto disposto dal DPCM. Pertanto, si rimandino al periodo in cui il legislatore lo consentirà. Se per gravissimi motivi non sarà possibile rinviare le nozze, queste si devono celebrare durante la Liturgia della Parola, alla presenza dei soli testimoni e quando la chiesa è chiusa e sempre nel rispetto delle misure igienico-sanitarie e comportamentali già indicate e delle norme di sicurezza della distanza interpersonale.
Per i funerali è prevista solo la benedizione della salma?
Per i funerali i sacerdoti o i diaconi in forma strettamente privata faranno solo la preghiera prevista al cimitero e sempre nel rispetto delle misure igienico-sanitarie e comportamentali già indicate e delle norme di sicurezza della distanza interpersonale.
I parroci, al momento di ricevere la comunicazione del decesso di un fedele, invitino i familiari più stretti a pregare nella casa del defunto, sempre in forma strettamente privata e li rassicurino che loro ricorderanno il congiunto durante la messa anche se questa avviene senza il popolo. Superato il tempo della prova e quando il legislatore lo consentirà, si celebrerà l’eucaristia con il popolo in suffragio del defunto.
È possibile confessarsi?
Se un fedele richiede ad un sacerdote di celebrare il sacramento della penitenza, questi potrà farlo sempre nel rispetto delle misure igienico-sanitarie e comportamentali già indicate e delle norme di sicurezza della distanza interpersonale. Tuttavia, non si utilizzino i confessionali ma spazi più ampi.
Quanto può essere utile pregare con le liturgie e le preghiere trasmesse in tv o sui Social?
A differenza dei periodi di pandemia del passato, questa nostra epoca possiede molte risorse in più per affrontare e superare l’emergenza del contagio virale. I Social sono davvero strumenti “meravigliosi” per sperimentare la forza della comunità. Seppure obbligati e responsabilmente isolati o ridotti al minimo dei contatti fisici, tuttavia rimaniamo uniti attraverso le connessioni così da garantire le relazioni anche se solo virtuali.
Questo vale pure per la preghiera?
Le diverse iniziative social diocesane o di singoli sacerdoti sono una vera possibilità per testimoniare la bellezza e la vivacità della comunione ecclesiale e dello zelo pastorale; aiutano a scoprire o riapprezzare la forza della preghiera, dell’intercessione e della consolazione; sono possibilità per superare le tante forme di solitudine degli anziani e di chi soffre . Tuttavia, queste iniziative non devono bombardarci al punto tale da distruggere la possibilità del silenzio e della meditazione personale: devono condurre a tempi per la preghiera “nel segreto della propria camera” (cf. Matteo 6,5-6) e non indurre nella tentazione degli “ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini” (Matteo 6,5) e “sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole” (Matteo 6,7).
Le tante forme di preghiera e liturgie proposte sui Social devono quindi essere mezzo di comunione e concordia e non scopo per protagonismi narcisisti; devono proporre anzitutto la preghiera ufficiale della Chiesa (Liturgia della Parola, Liturgia delle Ore), le genuine preghiere della tradizione (Via crucis, Rosario della Beata Vergine Maria) e non propinare forme molto discutibili che ingenerano quasi la superstizione.
Anche in quest’ambito i servizi pastorali diocesani possono dare un ottimo contributo.
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