04 marzo 2020
Acireale
UN ECOMUSEO DEL CIELO E DELLA TERRA
Una rete che unisce enti pubblici, privati, imprenditoria, scuola, università e abitanti, attori principali del territorio, per far conoscere, valorizzare e promuovere le risorse del territorio. E’ l’ecomuseo del cielo e della terra, nato nella diocesi di Acireale. Al suo interno ricadono i territori del Parco culturale ecclesiale Terre dell’Etna e Valle dell’Alcantara, ma potranno entrare a farne parte tutte i comuni compresi nel territorio della diocesi acese.
“È un modello innovativo di potenziamento per lo sviluppo territoriale – dice il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, che è anche delegato per il Turismo della Conferenza episcopale siciliana – che mira a portare alla luce identità e peculiarità di luoghi, testimonianze del passato, culto dei santi, feste patronali per la diffusione di tradizioni locali. È necessaria, quindi, la collaborazione di tutti – esorta il presule – per migliorare l’immagine del nostro territorio per far vivere ai visitatori un’esperienza unica che lasci un bel ricordo dei nostri luoghi”.
L’ecomuseo è, dunque, un progetto che rimane aperto e vitale: si auspicano e si aspettano progetti che vedano la collaborazione di istituzioni e privati, in modo da creare una rete che operi apportando un miglioramento culturale ed economico nei territori inclusi.
Intanto, nella diocesi di Acireale mercoledì 4 marzo, alle ore 18, con la celebrazione eucaristica presieduta dallo stesso mons. Raspanti sarà riaperta al culto la chiesa parrocchiale intitolata alla Natività della Beata Vergine Maria in Tagliaborsa, a Mascali. I lavori di restauro sono avvenuti grazie al contributo dell’8 per mille (96.148 euro) e alle offerte dei fedeli (42.630 euro).
Sabato 7 marzo, dopo messa delle 18, si terrà nella stessa chiesa la presentazione dei lavori di restauro.
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