Pubblicato il

11 febbraio 2020

Caltagirone

GIORNATA DEL MALATO: “INDICARE LA STRADA E IMPARARE LE PAROLE PER ILLUMINANE I NOSTRI TORNANTI”

GIORNATA DEL MALATO: “INDICARE LA STRADA E IMPARARE LE PAROLE PER ILLUMINANE I NOSTRI TORNANTI”

In occasione della XXVIII Giornata mondiale del malato, che si celebra l’11 febbraio, nella memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, il vescovo mons. Calogero Peri ha dedicato la mattina alla visita agli ammalati dell’Ospedale Gravina di Caltagirone e dell’Hospice di Via Circonvallazione.

È un richiamo esistenziale forte che ci invita a recuperare il sentimento di precarietà che appartiene alla vita di tutti e di ciascuno. Nelle situazioni estreme, nella malattia e nella sofferenza – afferma mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagironeemergono sempre le domande essenziali dell’uomo. Tentare di dare una risposta a queste domande è apertura profonda al sentimento di prossimità, che, anche quando non trova risposte immediate e risolutorie, fa esperienza intima di quella carità e disponibilità, che si fa conforto e generosa compagnia nella sofferenza. Collocare nelle mani di Dio questi matrimoni di dolore è gesto meritorio per indicare la strada e imparare le parole che possono illuminane i tornanti problematici della nostra vita e della nostra storia, che sovente è tentata di sottrarsi alle urgenze più  problematiche e di lasciarsi sopraffare dalle emergenze più drammatiche. L’incontro con Cristo e la sua ‘obbedienza’ anche nella umana condizione sofferente dell’uomo, indica una via sempre possibile di guarigione, se non fisica, morale e spirituale dell’uomo”.

Nel pomeriggio, in Cattedrale, il vescovo ha celebrato messa, preceduta da un tempo di preghiera e riflessione guidato da Arnaldo Pangrazzi, dei Padri Camilliani, docente di Pastorale Sanitaria, che ha illustrato ai familiari ed operatori pastorali “i contenuti di umana solidarietà ed il senso cristiano della missione che la comunità è chiamata a vivere a fianco di chi attraversa il difficile territorio dell’incontro con il dolore. La sapienza del cuore – si legge in una nota stampa dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali, alla quale fa appello lo slogan della Giornata, perché si stia tutti a stare accanto a coloro che sono “stanchi e oppressi” a motivo della sofferenza, è intelligenza d’amore e non teoria astratta o esperienza fuggevole e occasionale, ma – come dice bene Papa Francesco, «un atteggiamento infuso dallo Spirito Santo nella mente e nel cuore di chi sa aprirsi alla sofferenza dei fratelli e riconosce in essi l’immagine di Dio»”.