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MESSINA. GIFRA: “STRETTAMENTE UNITI – CRISTO UN PONTE TRA NOI”

E se qualcuno vi dicesse che il tanto sospirato e dibattuto “ponte sullo stretto” è stato finalmente realizzato, voi ci credereste? 
Quest’opera esiste, eccome! Siamo dinnanzi a una straordinaria invenzione – di “ingegneria spirituale” – se così la si può definire, siglata in perfetta armonia dalle Gioventù Francescane di Sicilia e di Calabria grazie alla “Festa del Sì” che domenica 13 maggio ha tinto di colore e calore la città di Messina.
In un clima di gioiosa accoglienza la giornata è cominciata con il lancio del tema “Strettamente uniti – Cristo un ponte tra noi”, che ha guidato i circa cinquecento giovani francescani siciliani e calabresi a riflettere sulla possibilità reale dell’unità nella diversità. Solo chi prende consapevolezza di essere unico nella sua storia, nei suoi talenti, nella propria libertà, può aprirsi alla bellezza dell’altro e desiderare l’unità; ed è proprio Papa Francesco a mettere in guardia contro l’errore del pensare l’omologazione come sinonimo di unità. San Paolo, per disegnare la Chiesa come un tutto armonico, ci propone la meravigliosa immagine del corpo composto da tante membra; allo stesso modo si potrebbe pensare ad uno strumento musicale. Come potrebbe mai venir fuori una sinfonia se esistesse una sola singola nota? E se infine si avessero tutte le diverse corde, a cosa servirebbero se nessuno le suonasse? E quand’anche ci fosse un musicista, che si farebbe se le note si scordassero?
La solennità dell’Ascensione, così, ha ricordato fortemente che l’accordatore per eccellenza è Cristo ed è in Lui che si deve sperimentare la vera unità che rompe e oltrepassa egoismi, contrasti e barricate.
Fu suo desiderio costante e vigile premura mantenere tra i figli il vincolo dell’unità, in modo che vivessero concordi nel grembo di una sola madre quelli che erano stati attratti dallo stesso spirito e generati dallo stesso padre.” (FF 777)
La musica è stata ospite di questa giornata, addolcendo e rallegrando non solo l’udito ma anche il cuore, grazie alla  presenza e alla testimonianza viva e forte del Kantiere Kairòs. È questo il nome della rock band cristiana di Cosenza; si tratta di cinque uomini che, dal 2013, hanno giocato il tutto per tutto mettendo a servizio i propri talenti per annunciare l’amore di Dio attraverso la musica e il canto. Dopo aver fatto, dunque, il pieno di gioia che viene da Dio, ci si sente carichi e non si può rimanere fermi né tantomeno nascosti; allora tutti pronti, zaino in spalla, accogliendo la Parola del giorno “Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15), si è dato inizio a una festante marcia verso il Duomo di Messina.
Alla fine della celebrazione eucaristica il vescovo della Diocesi di Messina, Mons. Accolla, ha lanciato e lasciato due interrogativi; il primo: “Siete disposti a fare rinunce? Siete pronti a dire sì?” e il secondo: “Sapete sorridere a Dio senza riserve?”. Di fronte a queste provocazioni verrebbe pure naturale la voglia di scappare, anziché restare, e rispondere mette in subbuglio la mente e il cuore. È duro da accettare che per amare bisogni sempre rinunciare a qualcosa ed è tanto più difficile se si pensa che questo possa fare male. In realtà sta proprio in quest’ultimo pensiero lo sbaglio; davanti all’Amore Vero non si perde nulla, ma si vince tutto. Con questa consapevolezza allora, la Festa del Sì vuole essere l’appuntamento annuale per gridare con fermezza il “sì” più rivoluzionario della storia a Dio; è il “sì” alla luce anziché al buio, è il “sì” ai ponti anziché ai muri, è il “sì” alla vita anziché alla morte, perché davanti agli occhi si apre la speranza eterna della risurrezione. Ed è con questa certezza profonda e in tale clima di abbandono fiducioso che, con un lancio simbolico in cielo di palloncini bianchi, sono volati i “grazie” e la preghiera per Marilena – presidente regionale della Gioventù Francescana di Calabria – che fortemente aveva desiderato questa festa, e lo scorso 13 febbraio è tornata alla casa del Padre. Così quando fa bel tempo come quando fa cattivo tempo,  e così come nella gioia, come nel dolore e nell’incomprensibile, l’impegno è quello di dire ora e adesso “sì”. “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!” (Gb 2,21). [Irene Cafiso]
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