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CATANIA. “SANT’AGATA CI RENDA CAPACI DI CHINARCI SULLA STORIA UMANA FERITA E SCORAGGIATA”

“Sant’Agata ci dice: dovete fare così ogni domenica, come facevo io quando gustavo qui, a Catania e insieme agli altri cristiani, la gioia della domenica”. Lo ha detto l’arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina, durante l’omelia della messa dell’Aurora che ha celebrato domenica 4 febbraio 2018 in cattedrale, in occasione della solennità della patrona della città etnea. “Sappiamo che allora partecipare all’incontro con Gesù Risorto poteva costituire pericolo di perdere la vita a causa delle persecuzioni”, ha aggiunto il presule, che ha presentato una richiesta alla patrona: “Ottenerci la grazia e il dono di valorizzare bene la domenica, fino al punto da fare nostre le parole di alcuni martiri cristiani che, cinquant’anni dopo la morte di Agata, potevano proclamare: ‘Senza la domenica non possiamo vivere’”. L’arcivescovo ha sottolineato “il vero significato e l’auspicato effetto di ogni nostra partecipazione alla Messa”. “Noi vi giungiamo con le infermità e le ‘febbri’ quotidiane, con le nostre debolezze morali e persino con i nostri peccati e sperimentiamo, nello stesso tempo, la misericordia e il perdono del Signore”. “Guariti e rafforzati dalla partecipazione alla santa messa, dobbiamo impegnarci nel molteplice servizio cui siamo chiamati personalmente e nella famiglia, nella comunità civile ed ecclesiale”. Dopo avere ricordato, in occasione della Giornata per la vita, che “tutti siamo a servizio della vita per contrastare i segni di una cultura chiusa all’incontro”, il presule ha indicato la richiesta alla patrona di “farci diventare buoni come lei per essere capaci di chinarci sulla storia umana, ferita, scoraggiata e di impegnarci a ‘trasformare la realtà e guarire dal dramma dell’aborto e dell’eutanasia’”. Infine, uno sguardo alla “scadenza delle elezioni del 4 marzo”. “Tutti siamo chiamati a svolgere il servizio di eleggere coloro che eserciteranno l’attività legislativa a vantaggio della nazione”. E poi la richiesta a sant’Agata di “ottenerci la grazia di operare sempre e con generosità a servizio di Dio, del Vangelo, della vita, della cura della casa comune nell’esercizio delle nostre responsabilità personali, familiari, civili ed ecclesiali nei riguardi di tutti e particolarmente dei nostri carissimi giovani, coetanei dell’amata nostra patrona”. [01]

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