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AZIONE CATTOLICA. I GIOVANI SCRIVONO AI CANDIDATI ALLE ELEZIONI

“Scriviamo per dire e dare concretezza ad una presenza, quella giovanile, che in Sicilia non si è estinta, ma sogna ancora che un cambiamento sia possibile e possa ripartire da questa generazione, stanca e arrabbiata di dover andar via e di dover sognare il proprio futuro fuori dalla nostra isola. Sogniamo e vogliamo una Sicilia che con convinzione e determinazione dica NO alla mafia, all’illegalità, alla corruzione, alla criminalità. Una Sicilia onesta e libera, figlia degli ideali difesi da Falcone, Borsellino, don Puglisi, Livatino, Giuliano e da tutti coloro che hanno lottato e lottano per liberarla dal marcio che la rovina. Sogniamo una Sicilia fatta da persone, che non operino solo per il proprio interesse ma per il bene di tutti e delle generazioni future: donne e uomini che si prendano cura di questa terra con responsabilità e dedizione, che non si arrendano allo stato delle cose, ma lottino per cambiarlo. Tutto ciò può nascere solo creando interesse e promuovendo Cultura”. Sono le parole che i giovani dell’Azione Cattolica di Sicilia hanno messo nero su bianco in una lettera aperta ai candidati alla Presidenza e all’Assemblea regionale della Regione Sicilia. Chiedono “un dialogo onesto e aperto sulla Sicilia, con i sogni, le speranze, le valutazioni che ci riguardano e premono su tutti noi come cittadini dell’oggi prima ancora che del domani” e poi passano in rassegna alcuni temi che gli stanno a cuore, “di cui – scrivono – ogni giorno vediamo le criticità, ma per i quali crediamo sia possibile immaginare e realizzare dei miglioramenti per trasformarli in punti di forza”. Partono dall’ambiente, “‘casa’ in cui ogni giorno viviamo. “Occorre affrontare subito l’emergenza ambientale – scrivono i giovani dell’AC – come incendi dolosi, gestione dei rifiuti, inquinamento delle industrie petrolchimiche, Muos”.
Chiedono di migliorare i servizi per liberarsi dalla schiavitù di mezzi di trasporto inefficienti e valorizzare il turismo perché “la Sicilia è un museo a cielo aperto”. Si chiede alla politica di rendere “i luoghi fruibili e godibili”, di recuperare e curare “l’immenso patrimonio culturale di cui siamo responsabili”, di “sostenere lo spirito imprenditoriale” e promuovere l’occupazione. “Prendiamo consapevolezza di essere rimasti troppo a lungo fanalino di coda dello sviluppo – scrivono i giovani siciliani di Ac – e ripartiamo con la voglia di aggiornarci e rinnovarci, sfruttando le opportunità e gli strumenti che lo stato di “regione a statuto speciale” e l’Unione Europea possono offrire”. Concludono parlando di scuola e università e dicono ad alta voce della necessità di dire no ad ogni tipo di ingiustizia. Si collegano alle parole dei vescovi di Sicilia, al loro sprone perché, “stanchi di promesse non mantenute, adesso è tempo di risposte, è tempo di fiducia ben riposta. È arrivato il momento – dice l’Azione cattolica di Sicilia – che la politica siciliana mostri di amare questa terra”. [01]
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