Pubblicato il

RAGUSA. “SERRERENTOLA”: IN SCENA LA CONDIZIONE DEI FIGLI DEI BRACCIANTI AGRICOLI

Una favola per far sorridere, commuovere e riflettere sulla condizione dei figli dei braccianti agricoli che abitano nelle campagne tra Randello e Marina di Acate, in un contesto di lavoro nero, abitazioni fatiscenti, caporalato e segregazione. Si tratta di “Serrerentola”, lo spettacolo teatrale che Caritas e Migrantes della diocesi di Ragusa hanno organizzato ieri al Teatro don Bosco di Ragusa con l’idea di restituire momenti di infanzia a questi minori. Alla presenza del prefetto di Ragusa Maria Carmela Librizzi e del vicario della diocesi don Roberto Asta, è stato tutto come nelle favole: una matrigna, due sorellastre antipatiche, una fatina e degli animaletti magici. E poi c’era lei, Serrerentola, che ama leggere i libri, ma è costretta a lavorare in serra e a sbrigare le faccende domestiche. Fin quando il giovane figlio del proprietario non organizza una festa da ballo. Molti di questi bambini non frequentano la scuola, non hanno spazi di condivisione con i coetanei, lavorano come baby sitter all’interno o all’esterno della propria famiglia, mentre gli adulti si trovano in serra. Tutti sono privati della possibilità di vivere pienamente la propria infanzia o adolescenza. “Con molta delicatezza – dice Domenico Leggio, direttore della Caritas di Ragusa – lo spettacolo presenta gli effetti di un sistema di produzione basato in buona parte sullo sfruttamento e non sul rispetto della persona umana. Con Serrerentola vogliamo far conoscere alla cittadinanza questi minori, renderli finalmente visibili, riflettere sulle conseguenze dei nostri modelli di vita, riconoscerli anche come nostri figli”. [01]
ULTIME NEWS