MONREALE. ANTIMAFIA: MONS: PENNISI RICORDA IL PICCOLO DI MATTEO
Martedì 9 maggio 2017 sarà ricordato dall’Arcidiocesi di Monreale in collaborazione con il Parlamento della legalità Internazionale il piccolo Giuseppe Di Matteo nel luogo dove i carnefici della mafia lo sciolsero nell’acido, dopo 779 giorni di prigionia, volendo punire con questo terribile gesto il padre diventato collaboratore di giustizia.
In questo luogo dove sorge adesso una Croce, “simbolo di risurrezione e riscatto”, alle ore 10.30 sarà celebrata una Santa Messa, alla presenza di alcune scolaresche provenienti dalla Sicilia e da Bergamo.
“La celebrazione eucaristica vuole esprimere il nostro profondo dolore, la nostra vicinanza alla signora Franca Castellese e a tutti i genitori delle vittime innocenti della criminalità mafiosa – spiega mons. Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale -, ma anche la nostra speranza nella sconfitta della cultura della morte e dell’affermarsi della cultura della vita , della legalità e della solidarietà. In questa occasione – aggiunge – vogliamo chiedere perdono per i tanti silenzi sulla condanna della mafia , che rischiano di trasformarsi in complicità e vogliamo invitare al perdono e rivolgere anche ai mafiosi l’appello alla conversione,cioè ad un serio cambiamento di mentalità e di vita. Urge formare una nuova coscienza basata sula moralità e la legalità per creare una reale cultura ‘antimafia’”. Mons. Pennisi, in linea con diversi suoi altri interventi sul tema e in sintonia con diverse decisioni che hanno toccato anche gli ambiti pastorali e le normative diocesane, sottolinea che “è compito della Chiesa sia aiutare a prendere consapevolezza che tutti, anche i cristiani, alimentiamo l’humus dove alligna e facilmente cresce la mafia, sia indurre al superamento dell’attuale situazione attraverso la conversione al Vangelo, capace di creare una cultura antimafia fondata sulla consapevolezza che il bene comune è frutto dell’apporto responsabile di tutti e di ciascuno”. [01]
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