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CATANIA. UCSI: “IL COMUNICATORE: FARO BUIO DI QUESTO MONDO”

“I giornalisti e i comunicatori hanno l’obbligo di ritornare ad  una comunicazione bioetica, con al centro la vita dell’uomo nel rispetto dell’etica e del codice deontologico. Oggi, in questo contesto diventa fondamentale l’apporto del giornalista in qualità di educatore, formatore e di “faro” della conoscenza per indicare la realtà cosi come è, senza giudizi e preconcetti”. Lo ha detto don Paolo Buttiglieri, consulente ecclesiastico dell’Ucsi Sicilia, giornalista e sacerdote salesiano nel corso dell’incontro formativo che si è svolto, sabato 6 maggio 2017, nell’auditorium della Società San Paolo di Catania. Tema dell’appuntamento è stato “Il Comunicatore: faro nel buio di questo mondo”. Il corso, organizzato dall’Ucsi Sicilia e dalla sezione dell’Ucsi di Catania  è stato promosso dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e dai Paolini di Catania.
Il seminario è stato inserito in preparazione alla 51a Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali che ha per tema “Non temere, perché io sono con te» (Is 43,5). Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo”. A introdurre l’evento, inserito nell’attività della formazione professionale continua dei giornalisti, è stato Marco Oddo, libero professionista, che ha presentato i relatori e il tema in oggetto riguardante la “comunicazione in mutevole e continuo cambiamento in cerca di un’identità precisa”. Moderatore del seminario formativo, don Agatino Gugliara, sacerdote paolino e superiore  della Società San Paolo nella Comunità di Catania. Riprendendo il messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale. Gugliara ha ribadito “la necessità di guardare alla realtà con la luce dell’annuncio della “buona notizia” del Vangelo. Per una comunicazione che diviene missione e strumento di evangelizzazione trasversale in grado di raggiungere tutti”.
Don Valdir Josè de Castro, Superiore Generale della Società San Paolo, per la prima volta in Sicilia, ha riproposto la genesi dell’intuizione profetica di don Alberione,fondatore della Famiglia Paolina, evidenziando le difficoltà e le sfide legate al nostro tempo in cui la comunicazione “corre il rischio di scontrarsi con una massa impersonale digitale dimenticando di promuovere interazione, dialogo e condivisione”.
Don Paolo Buttiglieri ha proposto una riflessione su “La notizia da comunicare. Abitudini e stili” soffermandosi sulla necessità di ritornare ad  una “comunicazione bioetica, con al centro la vita dell’uomo nel rispetto dell’etica e del codice deontologico”.  Contesto nel quale, ha ribadito don Paolo, diventa fondamentale l’apporto del”giornalista in qualità di educatore, formatore e di “faro” della conoscenza per indicare la realtà cosi come è, senza giudizi e preconcetti”.
A chiudere l’incontro Marco Pappalardo, docente, giornalista e scrittore, che è intervenuto su “La comunicazione: interconnessione tra generazioni”, con l’invito finale a riscoprire le quattro virtù cardinali – prudenza, fortezza, temperanza e giustizia – in chiave social e digitale. Ovvero ritornare ad “avere equilibrio, rispetto di se stessi e degli altri, mantenere l’auto controllo, la giusta distanza e il libero accesso in rete”. [01]
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