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NOTO. CELEBRAZIONI PER L’ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI GIORGIO LA PIRA

A Pozzallo, dal 7 al 9 gennaio 2015, si svolgono le celebrazioni per l’anniversario della nascita di Giorgio La Pira, promosse dalla Diocesi di Noto, dalla Chiesa Madre Madonna del Rosario e dal vicariato di Pozzallo. L’organizzazione dell’evento è stata curata dall’Associazione per la gioventù Giorgio La Pira di Pozzallo. L’evento è stata inoltre organizzato in collaborazione con i comuni di Pozzallo e di Firenze.

Già da alcuni anni, in occasione dell’anniversario della nascita del professore La Pira, sono stati organizzati a Pozzallo degli incontri che hanno visto la partecipazione di rappresentanti dell’ebraismo, della chiesa ortodossa e dell’islam che hanno pregato insieme per la pace davanti alla casa natale di Giorgio La Pira.

Durante le giornate lapiriane, si è discusso e riflettuto su alcune tematiche care a Giorgio La Pira. Più in dettaglio si è parlato della Costituzione italiana, con la partecipazione di Ugo de Siervo, presidente emerito della Corte Costituzione, e di economia con l’economista Piero Roggi.

Per le celebrazione di quest’anno è stato scelto come tema “Giorgio La Pira e la Terra Santa”.

All’iniziativa parteciperanno esponenti religiosi e del mondo della cultura provenienti dalla Palestina, dall’Iraq e dall’India: don Raed Abushalia, segretario generale della Caritas di Gerusalemme, la professoressa Raweya al-Rawi dall’Iraq; dall’India padre Prakash Anthony Lohale, assistente del maestro generale dei padri domenicani.

Ad aprire il convegno, il 7 gennaio 2015, nello Spazio Cultura “Meno Assenza”, il vicario foraneo di Pozzallo don Salvatore Cerruto, A presiedere i lavori il professor Mahmoud Salem Elsheikh, del Comitato Oriente – Occidente dell’ Università degli Studi di Firenze. Interviene Marco Pietro Giovannoni, dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Beato Gregorio X” di Arezzo, il quale ha curato la pubblicazione del volume “Lettere di Giorgio La Pira per la pace nel Mediterraneo”. La Pira amava definire il Mediterraneo “il grande lago di Tiberiade” del nuovo universo delle nazioni, mare su cui si affacciano le tre grandi religioni monoteiste, la “triplice famiglia di Abramo”, luogo di incontro dei popoli che vivono sulle sue rive.

Durante i lavori, si riflette sulla situazione attuale dei cristiani del Patriarcato Latino di Gerusalemme. A guidare la riflessione don Raed Abshalia e don Nandino Capovilla, di Pax Christi.

Padre Aldo Tarquini, priore della Provincia domenicana romana Santa Caterina da Siena, che è stato censore per la causa di beatificazione di Giorgio La Pira, porta il saluto dei padri predicatori. A conclusione dei lavori l’intervento di Raweya al-Rawi dell’Università di Baghdad.

Giovedì 8 gennaio l’incontro per gli studenti, alle ore 10, presso lo spazio cultura “Meno Assenza”, con l’introduzione di Carmelo Nolano, presidente dell’Associazione per la gioventù “Giorgio La Pira”.

Alle ore 18 al via la “2° Marcia per la fratellanza e l’amicizia dei popoli” che dalla chiesa San Giovanni Battista raggiunge la Chiesa madre Madonna del Rosario, per un momento di preghiera per la pace in Terra Santa. A questo prendono parte: Maurilio Assenza, direttore della Caritas della Diocesi di Noto; padre Prakash Anthony Lohale; Kheit Abdelhafid, presidente della Comunità islamica di Sicilia e membro del direttivo nazione dell’Unione delle Comunità islamiche d’Italia; don Raed Abushalia; Caterina Biti, presidente Consiglio Comunale di Firenze; Luigi Ammatuna sindaco di Pozzallo.

“Oggi in un momento storico in cui la violenza, i conflitti armati sembrano prevalere, vogliamo rilanciare, far nostro il messaggio di pace, di speranza del professor La Pira, dare il nostro contributo per la costruzione di un nuovo ponte di preghiera di dialogo – si legge in una nota stampa diramata dell’Ufficio stampa della Diocesi -; desideriamo proporre momenti di riflessione durante i quali popoli fratelli della famiglia di Abramo si ritrovano insieme. Un primo appuntamento per far brillare una piccola scintilla che possa infiammare i nostri cuori. Crediamo che la pace non sia un utopia; siamo fermamente convinti che la pace, la fratellanza, che l’ amicizia tra i figli di Abramo non è un utopia. Desideriamo far nostra la tesi di Isaia: perché non iniziare proprio …, dalla Terra Santa, la nuova storia di pace, di unità, di civiltà dei popoli di tutta la terra? Perché non superare con un atto di fede religioso e storico e perciò anche politico, in questa prospettiva mediterranea e mondiale, tutte le divisioni che ancora tanto gravemente rompono l’unità della famiglia di Abramo, per iniziare, proprio da qui, quell’inevitabile moto di pace destinato ad abbracciare tutti i popoli della terra e destinato a edificare un’età qualitativamente nuova della storia del mondo ? … Un sogno, una poesia ? No, una prospettiva storica inevitabile. Il cammino dei popoli verso di essa può essere soltanto ritardato, ma l’avanzata è inarrestabile

… Io sono profondamente persuaso … che i popoli della famiglia di Abramo troveranno la loro unità perduta, il ponte, la strada di Isaia ( 19, 23 ), e questa unità dei popoli dia Abramo sarà la promessa e come il fondamento dell’unità e della pace dell’intera famiglia dei popoli .

Crediamo profondamente, come Giorgio La Pira, che la … pace nel Mediterraneo sarà inoltre … l’inizio e il fondamento della pace fra tutte le nazioni del mondo. Quando questa pace del Mediterraneo sarà fatta e quando sarà fatta la pace fra tutte le nazioni, allora noi potremo ricordarci con gioia i divini messaggi di pace che sono risuonati su queste stesse rive.

Spes contra spem ! … Nonostante tutto non bisogna disperare: i lieviti di bene sono più potenti dei lieviti di male: il tempo li condurrà progressivamente – nella pazienza, nella speranza, nelle preghiera, nell’azione oculata e pronta – a maturazione vasta e sicura”.

 

Giorgio La Pira fu professore di diritto romano e padre costituente. Da sindaco di Firenze difese i diritti dei più deboli , dei senza casa, dei lavoratori e si impegno instancabilmente per la pace, per il superamento della divisione tra le democrazie occidentali, l’URSS e i Paesi comunisti dell’Europa orientale. Fece incontrare capi di Stato, rappresentanti delle religioni promuovendo eventi culturali a carattere internazionale come i “Convegni per la pace e la civiltà cristiana”. Fautore della riconciliazione tra i popoli, a cominciare dalla famiglia di Abramo – Ebrei, Cristiani e Musulmani- , organizzo i “ Colloqui mediterranei ” che posero le basi per la pace tra francesi ed algerini. Durante la guerra fredda fu il primo occidentale a superare la “cortina di ferro” recandosi in Russia, per costruire un ponte di preghiera, unità e pace tra oriente ed occidente, fondato sulla profezia e le promesse di Fatima. Incontrò Ho Ci Min proponendo la bozza di accordo per una soluzione politica del sanguinoso conflitto in Vietnam . L’accordo da lui proposto, costituirà, dopo alcuni anni e molti altri morti, la base per gli accordi di pace definitivi. [01]

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