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PALERMO. FESTINO 2014: “UNA VERA RISPOSTA DI CARITÀ”

“Ribadisco, come tante volte ho fatto, che Rosalia non è un talismano. E che la fede non è un tranquillante per le coscienze. Il Festino, come tutte le feste religiose e popolari, non serve a convincerci di essere a posto con noi stessi. Niente è più pestilenziale che continuare a credere che sia Dio l’unico delegato a risolvere i nostri problemi, e che a noi non sia affidata nessuna parte da compiere. No. Non è così”. Lo ha detto il card. Paolo Romeo in Pazza Marina, nel consueto messaggio alla Città, in occasione del Festino in onore di Santa Rosalia. “Questa processione può e deve farci confrontare con la santità di Rosalia – ha aggiunto – e può interpellare la nostra umanità, risvegliare la nostra fame e sete di giustizia, farci progredire sulla via dell’autentica libertà, educarci a vivere una carità sempre più alta con un cuore nuovo. E tutti siamo chiamati a questa conversione, nessuno escluso”.
Quindi ha invitato i partecipanti ad avere uno sguardo attento: “Guardiamo questa nostra Città: so bene che è più facile scorgerne le brutture, specie quelle che saltano subito all’occhio, i disagi nei quali da sempre sembra immobilizzata, il degrado e l’incuria di alcuni quartieri. È triste ammettere che in tutti, cittadini e Istituzioni, si registra una sempre più diffusa mancanza di senso di responsabilità che impoverisce le straordinarie potenzialità di questa nostra Città. Un vero e proprio “stallo” di tanti cuori che non credono più nel cambiamento e che non si impegnano in una vera responsabilità condivisa che ci faccia crescere uniti. Spesso non sappiamo far altro che lamentarci del male che deturpa Palermo, senza pensare che tutti abbiamo il dovere di fare i primi passi per seminare il bene, per manifestare la forza rinnovatrice di un cuore nuovo”.
Nel corso della riflessione un appello alla responsabilità rivolto anche alle Amministrazioni locali che hanno assunto l’impegno di guidare la Cittadinanza. “Esse hanno il dovere di lavorare in una profonda e autentica sinergia – ha detto il Cardinale – che testimoni l’obiettivo condiviso del bene comune, impegnandosi in favore della crescita del cittadino, rispettandone la realizzazione delle sue potenzialità, la pienezza della sua dignità. E questo deve avvenire garantendo i principali diritti, anche quelli elementari, come il lavoro, la casa, l’istruzione, la salute”.
Infine l’invito: “Che il Festino sia anche occasione per rinnovare il mio accorato appello alla responsabilità di ognuno. Per scoprire o riscoprire la solidarietà reciproca e il senso della comunione fra tutti i figli di Dio. Per passare ad una vera risposta di carità. È l’“eccomi” della condivisione e del dono. E può farsi concreto nelle situazioni che conosciamo, ma anche attraverso le Caritas parrocchiali, gli enti caritativi e di volontariato, le mense che sono presenti nel nostro territorio cittadino”. [01]

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