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CALTAGIRONE. OTTOPERMILLE: “CON IL CUORE APERTO”

La Diocesi di Caltagirone, come tutte le altre, ha attivato la propria rete di referenti parrocchiali per la Promozione del Servizio per il Sostegno Economico alla Chiesa Cattolica (“Sovvenire”), in occasione dell’appuntamento annuale con la firma della scelta per la destinazione dell’8 per mille sulle denunce dei redditi in favore della Chiesa Cattolica. E’ la parte della percentuale di imposte già pagate dai contribuenti italiani l’anno scorso, gestita dalla C.E.I., da destinare ad opere di pastorale, di culto, di carità in Italia e nel terzo mondo e di integrazione del modesto sostentamento del nostro Clero. Si tratta di somme da utilizzare ogni anno per attuare il Vangelo di Gesù Cristo, che riempiono il “bicchiere” della solidarietà, per essere in corso d’anno “bevuto” da chi ne ha bisogno e per tornare subito vuoto, ricominciando l’anno dopo, allo stesso modo, senza accumulare “ricchezze” nella Chiesa, che resta povera come la vogliamo. La ricchezza nostra è la testimonianza che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere” (At 2, 35) e la consapevolezza che “Dio ama chi dona con gioia” (2 Cor 9, 7), anche se, firmare la scelta 8 per mille, è un buon gesto che, praticamente, non costa nulla, mentre si possono sempre fare “offerte deducibili” (liberalità da dedurre nella denuncia dei redditi dell’anno successivo), in favore dell’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero (mirate solo a tale specifico scopo), che “liberano” risorse dell’8 per mille dall’integrazione sopra citata, lasciandole a disposizione delle altre restanti finalità. 

Michele Inzirillo, incaricato diocesano e direttore regionale del Servizio, nel corso dell’incontro di Caltagirone dei referenti parrocchiali diocesani del 26 Aprile, fra l’altro, ha ricordato, citando mons. Donato Negro, per accendere la generosità e l’apertura del cuore agli altri, che nasciamo coi pugnetti chiusi del neonato, in segno di possesso che man mano diventa egoismo, potere, miraggio di sicurezza terrena e indifferenza verso il prossimo e moriamo con le mani aperte, stese nella certezza finale che, a quel punto, avremo tutto lasciato su questa terra, tranne la salvezza se avremo saputo donare ai fratelli, rinunciando alle lusinghe della ricchezza materiale, abbracciando la solidarietà e tornando al mistero da cui siamo venuti, alla casa del Padre, forti solo di ciò che abbiamo offerto in vita, dell’amore che abbiamo dato.

Ha aggiunto che per la Chiesa firmano pure molti non credenti, perché si fidano della sua capacità di fare disinteressatamente il bene nel mondo, anche attraverso volontari e missionari, pronti perfino a dare la propria vita, come spesso avviene, per portare dappertutto i segni tangibili dell’amore di Dio, di frequente realizzati coi fondi dell’8 per mille.

Don  Gianni Zavattieri, vicario generale in rappresentanza del Vescovo mons. Calogero Peri, ha efficacemente commentato con amabile eloquenza i capitoli 8 e 9 della seconda lettera di San Paolo ai Corinzi, circa l’offerta dei cristiani di Macedonia, sui frutti dell’elemosina e intorno all’amore di Dio verso chi sa donare con letizia, esortando alla generosità e all’unità solidale cristiana. [01]

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