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MATRIMONIO E DIAKONIA. LE DIFFICOLTA DI CREDERE E DI EDUCARE A CREDERE

Domenica 23 Febbraio, a Poggio San Francesco, Arcidiocesi di Monreale, si è tenuto il II Incontro di formazione per Diaconi, organizzato dal Centro  Madre del Buon Pastore. A farne cronaca il direttore don Calogero Cerami.
 
“Domenica i diaconi delle diocesi di Palermo, Monreale, Cefalù, Mazara del Vallo, Trapani e Piana degli Albanesi, si sono ritrovati presso il Centro diocesano “Maria Immacolata” di Poggio San Francesco a Monreale per il secondo incontro formativo previsto dal Centro “Madre del Buon Pastore”. La relazione dal titolo: “Matrimonio e Diakonia. Le difficoltà di credere e di educare a credere” è stata tenuta dall’Arcivescovo di Monreale mons. Michele Pennisi che ha trattato l’argomento sviluppandolo in tre punti: il vangelo della famiglia, matrimonio e diakonia, l’educazione alla fede. Parlando del diacono sposato ha affermato che questi “è consacrato una prima volta nel sacramento del Matrimonio ed una seconda volta nel sacramento dell’Ordine” e vive una comunione speciale con la moglie e i figli e con la chiesa intera. Il vescovo si è soffermato sul ruolo della moglie del diacono, coinvolta non formalmente, ma sostanzialmente nel ministero diaconale. Per questo ha definito la famiglia del diacono, famiglia diaconale, capace di trasmettere l’amore ai figli e alla chiesa. I genitori – e in modo particolare la coppia diaconale – sono chiamati a educare nella fede e a divenire catechisti de propri figli. La catechesi parrocchiale nel tempo, infatti, ha avuto un ruolo accentratore, non rivolgendo la propria attenzione all’intera famiglia, ma solo ai figli, sganciati dal loro contesto familiare e sociale. La famiglia diaconale, ha concluso il vescovo, deve diventare mezzo di comunicazione di valori veri con la sua presenza nella chiesa e nel mondo.
Dopo la Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Pennisi e il pranzo, i diaconi si sono divisi in tre gruppi per riflettere insieme sulle aree tematiche proposte dall’Invito al Convegno Ecclesiale di Firenze:
– le forme e i percorsi di incontro con Cristo, nella pastorale ordinaria di Iniziazione Cristiana, con particolare attenzione ai nuovi “contesti” e alle nuove “periferie esistenziali”;
– le difficoltà di credere e di educare a credere che oggi si sperimentano, tenendo presente il confronto con il pluralismo culturale e religioso che condiziona le scelte di fede personali e comunitarie;
– la mappa dei luoghi in cui avviene l’esperienza della fede o un primo contatto con la proposta cristiana; gli aspetti positivi e negativi di ciascun ambiente; un ventaglio delle possibilità di valorizzare le sinergie, anziché la competizione, tra i diversi contesti comunicativi.
 
A conclusione della giornata ci siamo incontrati insieme per ascoltare le sintesi dei tre laboratori dai quali è emersa la necessità che ogni vescovo nella propria diocesi valorizzi la presenza dei diaconi, soprattutto nelle caritas diocesane, nella pastorale familiare, nelle case di accoglienza, nei movimenti e nelle associazioni. È stata ribadita altresì l’importanza della presenza del diacono nel contesto lavorativo e nelle nuove periferie esistenziali, testimoniando il fascino della fede cristiana. Con il canto del Magnificat abbiamo ringraziato il Signore dei doni ricevuti e dell’esperienza vissuta insieme”.
 
 
 
 
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