LA DIACONIA DELLA CARITA NELLE NUOVE PERIFERIE ESISTENZIALI
Don Calogero Cerami, direttore del Centro Madre del Buon Pastore, fa cronaca del III incontro di formazione per i diaconi delle diocesi di Agrigento, Caltanissetta, Nicosia e Piazza Armerina. L’incontro si è svolto domenica 2 Marzo ad Agrigento.
“Domenica 2 marzo u.s. i diaconi delle diocesi di Agrigento e Caltanissetta – assenti purtroppo i diaconi delle diocesi di Piazza Armerina e Nicosia – si sono ritrovati presso il Seminario arcivescovile di Agrigento per riflettere insieme sul tema: La Diaconia della carità nelle nuove periferie esistenziali. La relazione è stata tenuta dall’arcivescovo mons. Francesco Montenegro, il quale ha cercato di rispondere alla domanda: “Se Cristo oggi tornasse, cosa troverebbe?”. Il vescovo ha premesso che non si può parlare di diaconia senza parlare di fede. Non pensare alla nostra fede, significa non pensare al nostro humus. Se Gesù tornasse dopo duemila anni di Cristianesimo, troverebbe morte e guerra, soprusi, malattie infettive, solitudine. Se tornasse correrebbe tanti rischi. Lo potremmo trovare in un barcone con gli immigrati o tra l’80 per cento della popolazione priva di acqua. Ai diaconi non è chiesto di restare tra la polvere della sacrestia, ma tra i barboni della strada, tra i più deboli di questa società. Togliere i poveri dal vangelo significa ritrovarsi senza vangelo. Solo così i diaconi consentiranno alla chiesa di vivere la comunione vera.
Dopo la relazione, il vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica e in maniera fraterna ha condiviso con noi il pranzo e la visita al museo diocesano. A conclusione dopo la presentazione dell’Invito al Convegno Ecclesiale di Firenze con le aree tematiche suggerite dal Comitato preparatorio, con il canto del Magnificat ci siamo salutati dandoci appuntamento per la Festa regionale dei diaconi insieme alle famiglie il prossimo 13 luglio ad Acireale”.
di Giorgio Infantino
Il Giubileo è sostanzialmente un dono che parte dall’iniziativa salvifica di Dio per il suo popolo e si traduce in «Anno di misericordia», in «Anno di grazia». È un prolungato e intenso invito alla santità, un a...
di Giuseppe Firenze
Motivato circa il rinnovamento delle associazioni laicali, così nella corretta gestione e purificazione di devozioni, delle feste religiose, processioni e nel rispetto delle immagini sacre, nella totale umiltà e servizio ...
Condividi