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CATANIA. “CITTÀ SOLIDALE? OCCORRONO NUOVE POLITICHE SOCIALI E ABITATIVE”

“Da qualche giorno sembra che a Catania non ci siano più persone senza dimora, non si vedono più senza tetto che dormono su giacigli di fortuna sotto i portici del C.so Sicilia o in Piazza della Repubblica. Effetto forse della miracolosa scomparsa della povertà? Purtroppo no; Catania continua ad essere tristemente una città in cui la povertà non solo non scompare, ma è in aumento, a causa della crisi occupazionale e continua tristemente ad essere una città in cui i centri di accoglienza per le persone indigenti sono troppo pochi rispetto alle reali necessità. Allora, che fine hanno fatto i senzatetto che sostavano a C.so Sicilia? Sono stati semplicemente invitati dai vigili urbani a spostarsi da lì, purtroppo però senza un reale progetto per loro, sembra che l’unica preoccupazione sia stata che il centro cittadino, la “city” venga “ripulito” dalla bruttura della povertà,  del disagio e della disperazione”. Sono parole della Caritas diocesana, che dichiara di volere, sì, “una città più bella e vivibile”, ma “per tutti”.

“Sarebbe questa la Catania Solidale in cui tutti abbiamo sperato? Per la quale in tanti lavorano ogni giorno? – si chiede la Caritas – tanti volontari, persone comuni che si spendono ogni santo giorno per portare quel minimo di conforto e che aiuti gli ultimi a sentirisi ancora esseri umani, circondati dalla solidarietà di altri esseri umani? Invece di trovare soluzioni per coloro che sono costretti a stare per la strada, invece  di studiare percorsi di reinserimento sociale e lavorativo, cosa si pensa di fare per risolvere il “problema”? Si sgombra il centro di quella miserabile umanità che tanto ci da fastidio perché ci mette di fronte alla realtà.  Non ci sembra sia questo il modo di combattere la povertà e il disagio nella nostra città,  non ci sembra che siano queste le modalità corrette per chi abbia realmente intenzione di garantire a tutti i cittadini una qualità della vita dignitosa”.

la richiesta è, dunque, di “pensare nuove politiche sociali e abitative non solo per le persone senza tetto, ma anche a tutti i fragili e i poveri che vivono vicino a noi; non è possibile pensare di risolvere semplicemente nascondendoli alla vista, occorre pensare e costruire nuovi percorsi per rendere più bella e più vivibile la nostra città,  ma questo è possibile farlo solo partendo proprio dai più fragili, perché solo insieme a loro sarà possibile far rinascere Catania”. Pensare a nuove politiche abitative “non solo per i senza dimora, ma anche per tutte quelle famiglie che oggi nella nostra città vivono il disagio dello sfratto, occorre realizzare progetti di housing first pensati per i poveri”.

La Caritas, infine, sottolinea la disponibiltià ad “aiutare l’amministrazione comunale a progettare una città solidale e lo siamo ancora, ma che sia solidale in un modo intelligente e inclusivo,  che guardi ai fragili come a un opportunità e non come a un problema da nascondere”. [01]

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