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CALTAGIRONE. GIORNATA DEL MALATO: INIZIATIVE IN DIOCESI

Si celebra l’11 febbraio, la XXII Giornata mondiale del malato, sul tema “Fede e carità: Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli” (1 Gv 3,16). “Il Figlio di Dio fatto uomo – scrive papa Francesco nel messaggio per l’occasione – non ha tolto dall’esperienza umana la malattia e la sofferenza, ma, assumendole in sé, le ha trasformate e ridimensionate. Ridimensionate, perché non hanno più l’ultima parola, che invece è la vita nuova in pienezza; trasformate, perché in unione a Cristo da negative possono diventare positive. Gesù è la via, e con il suo Spirito possiamo seguirlo”.

Il Santo Padre sottolinea inoltre l’importanza di educare gli operatori pastorali e sanitari, le persone ammalate e sofferenti, le famiglie e tutta la comunità cristiana, alla cultura del dono e del prendersi cura. “La prova della fede autentica in Cristo – si legge nel messaggio – è il dono di sé, il diffondersi dell’amore per il prossimo, specialmente per chi non lo merita, per chi soffre, per chi è emarginato”.

Per la ricorrenza, in Diocesi, l’Ufficio per la Pastorale della Salute (Ups), diretto da don Renzo Venuti, ha previsto diversi momenti: alle ore 10, mons. Calogero Peri, visiterà gli ammalati ricoverati presso l’Ospedale “Gravina” e poi incontrerà i medici e gli operatori sanitari cattolici; alle ore 18, presso il Santuario Maria SS.ma del Ponte, si svolgerà un incontro per la costituzione della Consulta diocesana della Pastorale della Salute; alle ore 19, sempre presso il Santuario mariano diocesano, è prevista la Celebrazione eucaristica presieduta da mons. Peri; infine, alle ore 20, alla Città dei ragazzi, un momento di condivisione e di fraternità.

“Non possiamo negare che oggi l’esercizio del dono debba incontrarsi e forse scontrarsi con concezioni utilitaristiche, dove l’interesse diventa fattore decisivo di scelte e progetti – afferma don Renzo Venuti, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della Salute (Ups) -. Nel messaggio della giornata il Papa insiste, invece, sul dono come dimensione essenziale della vita. La vita dell’uomo è un dono ricevuto che trova la sua pienezza e il suo completamento solo quando viene ridonata con generosità ai fratelli”. [01]

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