Pubblicato il

MESSINA. “VEDENDO… GLORIFICHINO IL PADRE”: IL CAMMINO PASTORALE

Si è svolta martedì 8 ottobre, in Cattedrale, l’Assemblea Pastorale Diocesana, durante la quale l’Arcivescovo mons. Calogero La Piana ha presentato e consegnato il cammino pastorale 2013-2014: “Vedendo … glorifichino il Padre”. Si tratta della terza tappa che conclude il triennio “Li chiamò … stette con loro … li mandò …” all’interno di un percorso pastorale decennale, che vede i cristiani impegnati nell’educarsi ed educare alla vita buona del Vangelo; il triennio ha posto l’attenzione sull’importanza dell’azione educativa affidata ai presbiteri, alle famiglie e, quest’anno, alla comunità cristiana.

La presentazione, preceduta da un momento di preghiera che ha coinvolto tutte le comunità laiche e religiose presenti, è stata introdotta da un video che, attraverso filmati e stralci d’interventi del Santo Padre, ha messo a fuoco l’emergenza attuale: la realtà delle periferie geografiche e cristiane che tutti noi siamo esortati a raggiungere.

Il titolo della lettera di quest’anno, tratto dal Discorso della montagna di Matteo, fa riferimento non solo allo sguardo altrui sul nostro agire bene, ma anche al nostro modo di vedere l’altro.

Mons. La Piana ha voluto porre l’accento sulle due dimensioni attorno a cui ruota l’impegno pastorale di quest’anno: “Innanzi tutto – ha detto – bisogna dare attenzione alla sfera interiore, quella delle intenzioni profonde mediante l’evangelizzazione e acquisendo uno sguardo rinnovato. Questo ci proietta verso le periferie più volte menzionate da Papa Francesco, quali spazi e vissuti esistenziali, forme di fragilità, povertà, oppressione, malattie, ingiustizie e tutte quelle realtà che, quasi volontariamente escludiamo dai nostri interessi. Le periferie ci convertono al Vangelo attraverso i bisogni dell’altro, l’esperienza della povertà e della dignità calpestata, poichè diventano un richiamo a vivere la purezza della fede”.

L’Arcivescovo ha menzionato l’Enciclica Lumen Fidei, riguardo alla fede che “guarda non solo a Gesù, ma anche dal punto di vista di Gesù”. Questo ci spinge alla prossimità e alla solidarietà rendendo l’azione pastorale, missionaria e in tal senso, le beatitudini del passo di Matteo sono il paradigma di questo nuovo sguardo.

“La seconda dimensione – ha ripreso poi il Presule – è la coscienza di una comune responsabilità, alla base di un impegno comunitario, per vivere la conversione e sentire la corresponsabilità. Bisogna costruire una comunità di uomini e donne responsabili che promuovano quei misteri che i bisogni umani richiedono”. [01]

ULTIME NEWS