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TRAPANI. GIOVANI E POLITICA: RIFLESSIONE E PROVOCAZIONI

Per ridare dignità alla politica bisogna ripartire dai giovani. E’ questo il tema di una riflessione che propone l’Ufficio di Pastorale giovanile della Diocesi in collaborazione con l’Azione Cattolica e la parrocchia “Regina Pacis” di Paceco.

Oggi, sabato 16 febbraio, alle ore 17 a Paceco, presso il Teatro delle Oblate, si terrà il convegno “Ripartire dai giovani per una nuova dignità della politica”. Interverrà Giuseppe Notarstefano, docente dell’Università di Palermo, direttore dell’Ufficio per la Pastorale sociale dell’Arcidiocesi di Palermo e membro del comitato scientifico dell’Istituto “Vittorio Bachelet” di Roma. I lavori saranno introdotti da don Salvo Morghese, parroco di Paceco, e don Filippo Cataldo responsabile della Pastorale giovanile diocesana. Modera Gino Gandolfo presidente dell’Azione Cattolica diocesana.

“Solitamente si titola il dibattito su giovani e politica riecheggiando il film “Non è un paese per vecchi”, debitamente cambiato in “Non è un paese per giovani”, e altrettanto solitamente il tema infervora il dibattito al massimo per una settimana, poi tutto torna esattamente come prima – affermano nel loro manifesto gli organizzatori – Allo stesso tempo, per neutralizzare ancora meglio il problema (perché di problema si tratta) lo si trasforma velocemente in un’analisi della partecipazione giovanile: i giovani sono poco attivi, sono indifferenti, gli spazi di partecipazione che hanno (gli organi della scuola, ad esempio) li abitano male, etc. Un modo raffinato per far passare l’idea che se pur sia vero che i giovani non hanno strutturalmente spazio nei luoghi decisionali, o comunque in quelli in cui si costruiscono le scelte del Paese, ma anche di un’azienda, del proprio comune, della vita della scuola, la colpa in fondo è loro: non partecipano adeguatamente. È un processo di delegittimazione strisciante, ancora più preoccupante. Crediamo invece che per ridare dignità alla politica, anch’essa messa sempre sotto processo, svilita, aggirata, occorra ripartire dai giovani, non per una qualche forma di giovanilismo – anch’esso pericoloso e ideologico – ma piuttosto ridando dignità ai modelli di partecipazione e di formulazione delle proposte dei giovani. Crediamo che la politica abbia bisogno dei giovani, ma innanzitutto debba smetterla di cerca i giovani, come spesso fa, con intenti utilitaristici, perché essi possono convogliare voti di una parte dell’elettorato che non troverebbe un candidato interessante; oppure proponendo loro dei modelli di impegno incompatibili con una vita privata da costruire (lavoro, famiglia) e un necessario spirito di servizio”. [01]

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