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Sessione invernale 2002

COMUNICATO FINALE
    La Conferenza Episcopale Siciliana (C.E.Si.) ha tenuto la sessione invernale nella propria sede in Palermo nei giorni 6-8 febbraio 2002. I lavori sono stati presieduti dall’Em.mo Card. Salvatore De Giorgi, Arcivescovo di Palermo.

1. In piena sintonia con i confratelli vescovi italiani, la C.E.Si. ha espresso convinta adesione alle finalità che il Santo Padre ha assegnato al recente (24 gennaio u.s.) incontro di Assisi. Le Chiese di Sicilia, con la corale risposta all’invito del Papa per la giornata di preghiera di digiuno lo scorso 14 dicembre e con l’attenzione riservata all’incontro di Assisi, riaffermano che la religione non deve mai diventare motivo di conflitto, di odio e di violenza. L’impegno ad essere operatori di pace che deve qualificare i credenti sarà evidenziato pure nell’incontro interreligioso che la Comunità di S. Egidio organizzerà in Palermo nei giorni 1-3 settembre 2002. Le diocesi siciliane condividono con la Chiesa palermitana l’onore per tale scelta che renderà la nostra Isola, ancora una volta e in conformità alla sua storia più autentica, luogo di incontro e di convergenza per tante persone di buona volontà impegnate nel conseguimento di obiettivi di pace e di solidarietà per tutti i popoli.

2. Nella recente sessione del Consiglio Episcopale Permanente della Conferenza Episcopale Italiana (Roma 21-23 gennaio 2002), è stata ribadita l’importanza della presenza e dell’opera dei laici cristianamente formati. A questo stesso scopo ha pure mirato il IV Convegno delle Chiese di Sicilia (Acireale 20-24 marzo 2001), ai cui risultati i Vescovi hanno dedicato ampia attenzione. E’ stato inoltre approvato il testo di un apposito Documento che sarà pubblicato in occasione della prossima Pasqua a sottolineare che in Cristo Risorto le Chiese di Sicilia, e in esse particolarmente i fedeli laici, trovano sempre l’energia per adempiere la loro missione di annunzio del Vangelo e di testimonianza della carità con quella tensione alla santità che, soprattutto dopo il grande Giubileo del 2000, deve caratterizzare sempre più i cristiani nel mondo intero.

3. La missione dei laici trova un ambito di primaria importanza e di rilevante impegno nella vita familiare. Essa è stata al centro di due particolari momenti durante l’incontro dei Vescovi.
    Il primo è costituito dall’inaugurazione del nuovo anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico Regionale Siculo cui i Vescovi di Sicilia hanno preso parte nel pomeriggio del 6 febbraio. In tale solenne contesto il Card. Mario Francesco Pompedda, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, ha tenuto al prolusione sul tema: “L’istituto matrimoniale nel terzo millennio: alcune riflessioni antropologico-giuridiche”, intervento seguito con evidente interesse da qualificati uditori, tra i quali spiccavano alti rappresentanti della Magistratura e distinte Autorità civili e militari. Le considerazioni del Card. Pompedda hanno avvalorato quelle del Vicario Giudiziale, Mons. Ludovico Puma, il quale ha pure informato con abbondanza di dati circa l’attività del Tribunale Ecclesiastico Regionale.
    Inoltre, l’Ufficio regionale per la pastorale familiare ha presentato ai Vescovi la relazione quinquennale che illustra l’attività svolta a sostegno e coordinamento di quella che le singole diocesi promuovono con ricchezza di iniziative. La relazione evidenzia la centralità della pastorale familiare nell’ordinaria azione delle Chiese di Sicilia. Esse intendono intensificare con creatività l’impegno dell’annunzio cristiano sul matrimonio, sempre fedele al Vangelo e più consono alla sensibilità dell’uomo contemporaneo. In tale annunzio le Chiese di Sicilia sono ben liete di valorizzare l’alto magistero del Santo Padre Giovanni Paolo II. Egli si rivela sempre più annunziatore instancabile e difensore della verità cristiana circa il matrimonio e la vita umana come testimoniano anche i suoi più recenti interventi cui i Vescovi di Sicilia danno, ed invitano i fedeli a dare, convinta e fattiva adesione.
Con la promozione di una adeguata e capillare educazione al matrimonio si può sperare di far fronte, con buoni risultati, alla crisi diffusa e alla radicale trasformazione che oggi attraversa l’istituto matrimoniale anche in Sicilia, dove tradizionalmente l’attaccamento alla famiglia costituisce una forte nota caratterizzante la società.

4. La relazione del Preside della Facoltà Teologica di Sicilia, Mons. Cataldo Naro, ha permesso ai Vescovi di soffermarsi sulla formazione teologica nell’Isola. E’ consolante poter constatare che essa non è più riservata soltanto a coloro che si preparano al sacerdozio. Infatti, i dati disponibili evidenziano l’elevato numero di istituzioni che promuovono detta formazione: oltre alla Facoltà, ci sono gli Istituti teologici e vari Istituti di Scienze religiose e quindi quasi tutte le diocesi dell’Isola possiedono qualificate strutture dove anche i laici possono coltivarsi per crescere nella vita e nella testimonianza cristiana. L’apporto di tali istituzioni si accompagna alla altre iniziative di formazione promosse in campo diocesano e spesso anche da singole parrocchie. I Vescovi auspicano che tanta ricchezza sia conservata ed incrementata tramite quelle opportune forme di coordinamento che è possibile suscitare e favorire in campo regionale.

5. Nei giorni 21-23 febbraio 2002 si svolgerà presso l’ Hotel “Saracen” di Isola delle Femmine (PA) il VII Convegno nazionale degli incaricati diocesani per la pastorale giovanile. Gli incaricati siciliani potranno illustrare l’impegno che le singole Chiese di Sicilia dispiegano in tale settore. Ai Vescovi è stata presentata un ampia e dettagliata relazione sull’attività svolta dall’Ufficio regionale per la pastorale dei giovani nel quinquennio 1997-2001. Si tratta di specifiche inziative (Convegni-festa, partecipazione alle Giornate Mondiali della Gioventù, Giubileo dei giovani…) offerte ai giovani per la loro formazione e la conseguente presenza attiva nelle comunità ecclesiali siciliane. E’ opportuno al riguardo segnalare il “Progetto Policoro” che intende promuovere una nuova mentalità giovanile nei riguardi del lavoro, sviluppare segni concreti di solidarietà tra le Chiese d’Italia e favorire nei giovani la capacità di annunziare il Vangelo ai loro coetanei e particolarmente a quelli provati dalla disoccupazione, dal lavoro in nero, dallo sfruttamento e dalla necessità di emigrare.
Inoltre, si rivela di particolare interesse l’indagine sulla condizione giovanile in Sicilia promossa dalla stessa C.E.Si e condotta dall’Osservatorio meridionale della gioventù e dal alcuni Sacerdoti salesiani docenti presso l’Istituto “S. Tommaso” di Messina e i cui risultai sono illustrati nella pubblicazione “Giovani in prospettiva”.

6. I Vescovi sono ben consapevoli che la famiglia e il mondo giovanile costituiscono due settori particolarmente delicati anche nella presente congiuntura socio-economica della Regione.
    La C.E.Si. ribadisce l’auspicio che da parte della Giunta di governo e dell’Assemblea regionale sia valorizzata la stabilità istituzionale che le ultime consultazioni elettorali hanno prodotto in Sicilia. Si deve considerare ormai chiuso il periodo del pur necessario rodaggio iniziale; adesso è tempo di procedere, con più sereno ed efficace raccordo tra le varie Istituzioni, al pieno conseguimento di quei traguardi che sono stati prospettati agli elettori e per i quali gli attuali Responsabili regionali hanno ottenuto la fiducia dagli stessi elettori.
    Tra questi traguardi che i siciliani hanno il diritto di raggiungere al pari dell’intera Nazione, si evidenziano quelli di poter vivere nella sicurezza e nel pieno esercizio del diritto-dovere del lavoro da parte di tutti e particolarmente dei giovani, un diritto-dovere da perseguire nella legalità e non con il ricorso della violenza; di poter contare su una Sanità a tutti accessibile ed attenta specialmente alle persone anziane o colpite da infermità permanente; di poter usufruire dei servizi da parte di una pubblica amministrazione agile e capace di favorire l’aggancio della Sicilia al resto del Paese e dell’Europa; di poter constatare una decisa inversione di rotta che, ponendo fine alla prassi di iniziare opere esposte al rischio di restare incompiute, permetta di destinare le risorse disponibili a realizzazioni di vera e generale utilità.
    Tutto ciò richiede un serio e costante impegno di convergenza del bene comune da parte delle Istituzioni politiche, sindacali e sociali. I Vescovi incoraggiano tutti in tal senso ed in particolare invitano i cristiani ad un esemplare coinvolgimento nella vita pubblica, testimoniando autentico spirito di servizio al prossimo e attenzione privilegiata nei riguardi dei più deboli.

7. Inizia nuovamente per la Chiesa il tempo quaresimale. Esso ci porti verso il Signore e ci renda più attenti e premurosi verso coloro che incontriamo nel nostro cammino. In questo ci siano di esempio le sorelle e i fratelli che costituiscono la splendida realtà della Vita Consacrata da sempre presente nelle Chiese di Sicilia. I Religiosi e le Religiose si riuniranno in Convegno alla “Perla Jonica” di Acireale nei giorni 15-17 del corrente mese di febbraio per riflettere su come comunicare il Vangelo in una Sicilia che cambia. Auguriamo loro di realizzare generosamente questo programma su cui converge l’attuale azione pastorale di tutte le Chiese di Sicilia.

Palermo, 13 febbraio 2002,

Mercoledì delle Ceneri.
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